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Ilaria Sula, dolore e sdegno della comunità Sapienza. La lettera della Rettrice Antonella Polimeni

Minerva odia la violenza
 
Il dolore e lo sdegno che attraversa la Comunità Sapienza di fronte al femminicidio della nostra Studentessa Ilaria Sula sono profondi e pervasivi.

Ieri, si sono radunate di fronte all’edificio di Statistica migliaia di studentesse, studenti, docenti, colleghe e colleghi del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario. Oggi, altrettante studentesse e studenti si sono mobilitate in Ateneo per manifestare sgomento e rabbia, per Ilaria e per tutte le vittime di un inaccettabile fenomeno che continua ad alimentare una scia di dolore e rabbia. Riteniamo importante e significativa una mobilitazione le cui motivazioni sono da tutte e tutti noi condivise.
Quando la manifestazione è arrivata di fronte alla statua della Minerva, nel piazzale di cui è prossimo il termine del restauro, dopo anni di attesa delle autorizzazioni necessarie e un significativo impegno economico a carico dell’Ateneo, un gruppo di manifestanti ha sfondato l’area cantiere, per imbrattare e deturpare lo scalone monumentale, la vasca di fronte alla Minerva e la statua stessa. L’imbrattamento è successivamente continuato in altri luoghi della Città Universitaria.
I danni stimati, stando a una prima valutazione dei tecnici, sono ingenti. La nostra domanda è: perché? Perché affrontare un tema condiviso con modalità divisive? Perché caratterizzare con il vandalismo di un bene pubblico la lotta contro una delle più orribili forme di violenza, il femminicidio? Perché onorare la memoria di una vittima della cultura patriarcale deturpando luoghi che lei ha frequentato e probabilmente amato? Perché Minerva e tutta la Sapienza devono subire ulteriori violenze?

 
La Rettrice
Antonella Polimeni

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