Roma, giovedì 11 febbraio dalle ore 18.00, presso la Sala Conferenza SEL a via Arenula 29, all’inaugurazione della mostra Op. Cit. – Alla deriva, saranno presentati i due artisti emergenti Simone Giampà e Antonio Pizzolante.
Nell’occasione della mostra, ideata e curata dalla storica del’arte Laura Salerno, ci sarà una rilettura storico-critica dell’arte contemporanea, dove i due giovani artisti rappresentano attraverso una citazione intesa unicamente come nota a margine, ovvero, un frammento all’interno di un discorso intellettuale, critico ed artistico che altera totalmente la citazione nella sua essenza originaria attraverso un energico rimaneggiamento dell’immagine.
A rendere originali e uniche le opere dei due pittori è senz’altro la loro libera interpretazione della storia dell’arte, dell’architettura, del cinema e dell’attualità, ridimensionando una personale citazione di immagini e particolari. Le rappresentazioni, così fortemente ripensate e manipolate, risultano talmente incerte da restare in bilico in un’altra dimensione.
In questo stato di sospensione, l’arte realizzata perde la sua identità e la sua natura citazionista per incarnare il vissuto transitorio degli artisti, riflettendo quasi il loro inconscio.
Il secondo polo tematico su cui si soffermano le opere in mostra riguarda il concetto di Deriva, che si palesa quale sinonimo di sospensione, aleatorietà, precarietà. Tale assunto rispecchia lo status umano, morale e intellettuale della coscienza autorevole, proponendosi come specchio dei tempi, di un presente liquido, mutevole, in eterno divenire, sorretto da precari equilibri ed incerte dinamiche.
Da sottolineare, tuttavia, la diversità dei due stili adottati dagli artisti, in quanto Antonio Pizzolante opera nell’installazione, coniugando l’Arte Concettuale con l’Arte Povera e utilizzando materiali poveri, riprendendo monumenti antichi come Castel del Monte e la Piramide Cestia. Mentre le opere pittoriche di Simone Giampà riprendono la Pop Art, in cui raffigura scene celebri rappresentate da grandi maestri dell’arte moderna e contemporanea, frammenti di film ed episodi della vita quotidiana.
A chiudere il percorso della mostra vi sarà poi un video, ideato e realizzato dalla curatrice insieme agli artisti, composto da spezzoni di immagini di famose opere d’arte e stralci di filmati repertorio, ponendosi in continuità stilistica e intellettuale, sia con le creazioni pittoriche e sia con le istallazioni. Un connubio di immagini, frammenti e colori da far restare a bocca aperta gli appassionati e gli esperti di arte e cultura.
Ilaria Cerullo