L’aula del chiostro di Ingegneria in San Pietro in Vincoli ha ospitato lo scorso 12 maggio un evento dal titolo “Ricerca formazione innovazione per lo sviluppo sostenibile del territorio”, promosso dal progetto “FiGi” (Facoltà ingegneria grandi imprese). L’incontro, finalizzato alla creazione di un ponte tra Università e lavoro, ha visto la collaborazione della stessa facoltà di Ingegneria della Sapienza e di aziende ed enti; esso ha avuto come fulcro le collaborazioni e le attività di ricerca su tematiche di rilievo per il territorio, l’ambiente urbano, l’energia, le fonti rinnovabili, la mobilità sostenibile e la sicurezza e salute dei cittadini.
Alla tavola rotonda hanno partecipato Antonio D’Andrea e Giancarlo Bongiovanni, rispettivamente preside della facoltà di Ingegneria civile e industriale e preside della Facoltà di Ingegneria dell’informazione, informatica e statistica, Sabrina Sarto e Teodoro Valente (prorettrice alle Infrastrutture e strumenti per la ricerca di eccellenza e prorettore alla Ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico) oltre che il presidente della Consulta del progetto FiGi Alessandro Focaracci e il vicepresidente e assessore alla Formazione, ricerca, scuola, università e turismo della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio. Non è mancata neppure la presenza delle imprese aderenti al progetto FiGi e l’Associazione Piccole e Medie imprese.
Durante l’evento è stato presentato il progetto FiGi, i suoi obiettivi, e le imprese ad esso affiliate. Attraverso tale progetto, come già accennato, si vuole avvicinare il mondo universitario (in questo caso la Facoltà di Ingegneria) al mondo imprenditoriale, migliorando la qualità dei laureati e il loro successo. Sono numerose le aziende che hanno deciso di aderire a questo programma, tra le quali si possono citare le prestigiose Enel, Almaviva e Ferrovie dello Stato. Inoltre si è delineato il contributo delle varie Facoltà di Ingegneria al raggiungimento di obiettivi di carattere cittadino e territoriale, non soltanto nella sede di Roma ma anche nel territorio ad essa limitrofo.
Le parole cardine che sono emerse sono state innovazione, sviluppo, tecnologia e ricerca, collegate tra loro da un contesto multidisciplinare quale quello ingegneristico. Attualmente, infatti, per ottenere uno sviluppo sostenibile occorre rimettere in discussione l’ambiente e affidare alla ricerca e alla conoscenza le chiavi del cambiamento. Per questo motivo è importante l’incontro tra impresa e Università nel delineare progetti di formazione, ricerca e innovazione per il territorio. Nella prima edizione dell’evento sono stati finanziati 50 progetti e in questa seconda edizione sarà possibile finanziarne tra i 60 e i 65, nonostante le 460 idee pervenute. La giornata si è poi chiusa con l’intervento delle imprese e con la presentazione dei vari progetti.
Maria Rita Zedda