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Innovazione e sviluppo grazie ai dottorandi: il “Rome Technopole PhD Day” alla Sapienza

Offrire una panoramica del progetto, capirne gli sviluppi futuri e, soprattutto, conoscere e far circolare le idee dei dottorandi, fondamentali per “Rome Technopole“, ambizioso programma nato nel luglio 2022 con lo scopo di unire le università e le imprese del Lazio per promuovere ricerca e innovazione sul territorio.

Questi gli obiettivi del “Rome Technopole PhD Day” di lunedì 26 giugno.  Una vera e propria occasione per i tutti i dottorandi, che hanno avuto la possibilità di interagire, fare domande, lavorare insieme ai colleghi e alle aziende prima dell’inizio dei Flagship Project  – il cui termine è fissato nel 2025 – che contribuiranno allo sviluppo di tre fondamentali settori: digitale, trasformazione energetica e biofarma.  La finalità, in altre parole, è collegare il mondo della ricerca con quello delle imprese, trasferendo innovazione e conoscenze dalle aule universitarie alle aziende del Lazio.

Conclusa la fase preliminare, nei prossimi giorni avranno inizio gli otto Progetti Flagship, in collaborazione con numerose realtà locali:
1) “Decarbonization and digitization in research on new green energy sources”
2) “Energy transition and digital transition in urban regeneration and construction”
3) “The digital transition in the decarbonization process and waste recycling process”
4) “Development, innovation and certification of medical and non-medical devices”
5) “Digital transition through Active Electronically Scanned Array (AESA) radar tecnology, quantum cryptografy and quantum communications”
6) “Artificial intelligence, virtual reality and digital twins for advanced engineering and aereospace”
7) “Advanced and automated innovation laboratories for diagnostic and therapeutic biopharmaceutical solutions”
8) “Human-Centric AI to deliver empowered customers experiences”

«Le idee dei dottorandi sono fondamentali – spiega l’ing. Franco Alberto Fossati, Direttore Scientifico Fondazione Rome Technopole – il concetto è proprio quello di fornire strumenti a ciascun dottorando per capirne la loro validità. Le buone idee nel mondo le hanno in tanti: alcuni riescono a svilupparle, altri no. Dipende dalle loro competenze e dal sistema formativo che li ha supportati».

      INTERVISTA-FRANCO-ALBERTO-FOSSATI

Per questo, secondo il direttore scientifico della fondazione, è necessario avere un ottimo sistema educativo. «E qui lo abbiamo – prosegue – Ma ci sono anche le aziende, che sono interessate a quello che può uscire, e questi giovani ricercatori, che possono sviluppare idee in linea con le più recenti tendenze, in tutti i settori».

      INTERVISTA-SILVIA-CONFORTO