La puntata de “Lo Spogliatoio” di venerdì 21 giugno, ha visto la presenza di Marco Lollobrigida, vicedirettore di Rai Sport. Lo stesso Lollobrigida ha raccontato le sue opinioni sul Campionato Europeo di Calcio attualmente in corso in Germania.
Marco Lollobrigida ha così raccontato le sue opinioni partendo da Spagna-Italia: “Purtroppo l’Italia ha quei limiti lì, una squadra che ha dei limiti enormi, non c’è un contributo tecnico elevato. Lo stesso Spalletti ha detto qualche giorno fa: “Non abbiamo il giocatore top che può risolverti la partita. Devi ragionare sul collettivo”. La Spagna è nettamente superiore ai ragazzi, ha una tecnica pazzesca. Ragazzi di 16 anni come Jamal, Nico Williams ne ha 21 e la classe di Rodri. E’ una squadra che ha tutto. Noi non abbiamo tutto, abbiamo molto poco e credo che sia il segno dei tempi. Noi non abbiamo più investito nel settore giovanile, abbiamo veramente depauperato, abbiamo veramente buttato via decenni di superiorità tecnica rispetto agli altri paesi. Spalletti è l’allenatore giusto per ripartire. Però si farà fatica con la Croazia Dobbiamo augurarci che la Croazia sia quella vistae che non abbia un afflato d’orgoglio perché ha giocatori che possono risolvere la partita da un momento all’altro. Modric, uno dei tanti, ma sono veramente bravi tecnicamente.”
Lollobrigida: “Contro la Croazia Dobbiamo aspettarci un moto d’orgoglio”
Alla luce della sconfitta, la prima domanda è stata subito che Italia possiamo aspettarci per la sfida contro la Croazia. Lollobrigida ha così spiegato: “Dobbiamo aspettarci un moto d’orgoglio senza dubbio. Spalletti ha detto una cosa molto interessante: “Dobbiamo scendere in campo con la Spagna, dobbiamo scendere in campo pensando di doverci sporcare l’abito”. Ecco, neanche se lo sono messo l’abito. Speriamo che entri in campo con l’abito e che se lo sono vadano a sporcare. Perché è fondamentale. Una volta che riesci a superare la corazza, secondo me puoi andare in fiducia, puoi migliorare la condizione fisica, oltre che psichica, chiaramente psicologica. Certo non è semplice ragazzi. Ripeto, la Croazia ha dei contenuti tecnici ancora inesplorati, inespressi e per una vecchia squadra che dovrà cambiare tutto quello che volete, ma sono sempre vecchi marpioni del calcio. Ho visto un’Italia molto leggera, molto molto poco convinta di sé stessa, forse convinta dei propri limiti. E questo è il punto. Se tu pensi di avere dei limiti enormi, quel pensiero poi lo trasferisci in campo e il risultato è quello lì”.
L’intervista è stata anche l’occasione migliore per fare un bilancio su delusioni e conferme. A riguardo ha detto: “l’Inghilterra ha nuovamente una squadra che può permettersi di lasciare a casa uno come Phil Foden. Gareth Southgate ha fatto una scelta. Non perché sia pazzo, ma perché ha una qualità enorme che devi lasciare a casa due tre giocatori del genere. L’esempio dell’Inghilterra è Harry Kane, capocannoniere in due campionati diversi tre volte in Premier League e una in Bundesliga ma che non ha mai vinto nulla. Centravanti straordinario, però è paradigmatico. Ripeto è un esempio dell’Inghilterra. A me piace e credo che potrebbe svegliarsi, però sicuramente l’Inghilterra è una grande delusione. Così come vi dico la Francia. La Francia ha dimostrato di essere addirittura Kanté dipendente, un giocatore che ha fatto un anno in Arabia Saudita quindi in un campionato non competitivo. Eppure, è stato il migliore in campo. Qualcosa non quadra e ha un problema relativamente a Mbappé, che io trovo un giocatore favoloso. Cioè, secondo me, Mbappé adesso assieme a Ronaldo e Messi che sono stelle cadenti è più forte in assoluto.
Oro Rosa, il libro di Marco Lollobrigida in uscita il 26 giugno
L’intervista si è conclusa con la presentazione del suo libro “Oro Rosa”, in uscita il 26 giugno. A riguardo, Lollobrigida ha detto: “Io ho fatto una grande fatica: ho scritto 350.000 battute in un mese, tutti i giorni, chiamando tutte le protagoniste, a parte le due che non ci sono più, ovvero Ondina Valle e Irene Camber. E’ un libro che racconta la storia di come è cambiata la figura femminile nella società. Ondina Valle fu la prima. Vinse a Berlino nel 1936 e non poté andare all’Olimpiade del 1932 a Los Angeles, perché la Chiesa non reputava decoroso che le donne gareggiassero solo in pantaloncini per essere chiari, fino a Elisa Di Francisca che mi ha detto: “Io amo fare l’amore con il mio compagno o anche autoerotismo”, oppure Antonella Bellutti che ha lasciato un uomo per fare outing e mettersi con una donna. E poi Antonella Ragno che vinse a Monaco nel 1972 e scappava dai ritiri per andare a sentire la Callas. Sono storie di donne e di come è cambiata la società grazie alle loro lotte per l’emancipazione e di come oggi siano un punto di riferimento fondamentale.
Sul libro ha poi aggiunto: “Questo ho voluto fare con il libro, cioè, raccontare le donne. È un libro per tutti. Incoraggio i maschietti a leggerlo perché è un libro sull’emancipazione, sulla parità di genere, chiamatela come volete. E’ un libro che racconta la forza delle donne e di come loro abbiano dovuto faticare molto più di noi a causa della maternità e di una cultura comunque maschilista. Di come le donne abbiano dovuto faticare per raggiungere certi traguardi: credo che questo lavoro possa dare degli spunti interessanti e possa essere un libro diverso, mettiamola così”.
A cura di Andrea Delcuratolo e Francesco Cecere