Venerdì 17 febbraio si è svolta presso l’Aula Magna del rettorato della Sapienza la presentazione dell’offerta formativa della Facoltà di Ingegneria civile e industriale a cui hanno partecipato gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che si apprestano a terminare il loro ciclo di studi. Si tratta di un nuovo appuntamento dell’open day, in vista della prossima apertura delle iscrizioni presso il nostro Ateneo, nel quale vengono presentate tutte le caratteristiche e le potenzialità dell’offerta formativa che Sapienza mette a disposizione.
L’incontro è stato aperto dal prof. Antonio D’Andrea, preside della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale, che ha brevemente presentato al pubblico il senso dello studiare Ingegneria, quali competenze deve acquisire un laureato in Ingegneria, qual è il “metodo” di lavoro di un Ingegnere, che deve essere finalizzato alla definizione di una soluzione progettuale per le necessità a cui deve rispondere, le sue responsabilità sociali, la pluralità delle applicazioni dei suoi studi e, soprattutto, quanto queste lauree possano garantire un inserimento positivo nel mondo lavoro. Infatti per un laureato in questo campo il più delle volte il lavoro che riesce a trovare a tre anni dal conseguimento della laurea è stabile e autonomo, e lo riesce a trovare molto più facilmente rispetto ad altri laureati in altre facoltà, nonostante la recente crisi economica e occupazionale. Il Preside D’Andrea ha tenuto a sottolineare come un ingegnere italiano riesce spesso a trovare lavoro anche all’estero: i nostri laureati in ingegneria infatti sono molto apprezzato anche fuori dall’Italia per le loro competenze metodologiche e le conoscenze specifiche nel campo in cui si specializzano. Le doti necessarie per il lavoro di un Ingegnere sono la creatività, la duttilità e il sapersi relazionare col mondo circostante e con altre tipologie di competenze: “nello svolgere il suo lavoro deve metterci qualcosa di proprio, con la consapevolezza che ogni progetto è un unicum, e sempre con l’attenzione ad utilizzare costantemente le ultime novità della scienza e della tecnica per un migliore soddisfacimento dei bisogni dell’uomo, facendo in modo, allo stesso tempo, di risparmiare denaro”, ha detto il docente.
Si è poi passati ad illustrare nel dettaglio l’articolazione dell’offerta formativa, la collocazione dei dipartimenti – inseriti nel complesso di San Pietro in Vincoli, a pochi passi dal Colosseo- e la struttura didattica dei corsi di laurea triennale nelle macro-aree dell’Ingegneria Civile e Ambientale (classe di laurea L-7), delle Scienze e Tecniche dell’Edilizia (L-23) con sede a Rieti, e dei corsi triennali della classe di laurea dell’Ingegneria Industriale (L-9), nonché del corso interclasse L-9 ed L-7 in Ingegneria della Sicurezza, ed del corso di laurea magistrale a ciclo unico (di durata quinquennale) in Ingegneria Edile-Architettura. Grazie agli interventi dei docenti Francesco Napolitano, Marina Pugnaletto e Giampaolo Romano, presidenti di alcuni dei corsi di laurea afferenti la facoltà, sono stati presentati nel dettaglio i percorsi formativi, le applicazioni concrete degli studi ingegneristici nei sistemi produttivi, nelle costruzioni, nell’architettura, nel territorio, nella medicina, e di come oggi sia fondamentale l’attenzione dell’Ingegneria sui temi della sostenibilità ambientale e della riqualificazione urbana. Il particolare il prof. Romano ha avvertito gli studenti nel pubblico che non si tratta di corsi di laurea “facili” e per i quali sono necessari una passione ed una tenacia costanti. La promessa è quella di riuscire a formarsi in un campo del sapere umano che potrà realmente tradursi in una piena e soddisfacente realizzazione personale e lavorativa: “lo stipendio medio di un Ingegnere – ha detto il docente – si aggira intorno ai 1700 euro netti, e questo può essere sicuramente un incentivo allo studio”.
All’incontro sono intervenuti anche alcuni studenti già laureati che hanno portato il loro parere e le loro rassicurazioni all’ampia platea di giovani presenti all’incontro, in particolare ha preso la parola Giulia Scaccia, studentessa di Ingegneria aerospaziale e project manager del Sapienza flight team. Insieme ad altri 25 colleghi di Ingegneria aeronautica e aerospaziale svolge l’attività di costruzione e progettazione di aeromodelli che partecipano regolarmente ad una competizione internazionale che si svolge annualmente negli USA, insieme alle maggiori università mondiali. La facoltà di Ingegneria civile e industriale della Sapienza è l’unica in Italia a partecipare a questa competizione. Successivamente è intervenuta la dott.ssa Mary Sangregorio, rappresentante degli studenti, che ha fatto presente come gli iscritti ad Ingegneria civile e industriale possono sempre contare sul sostegno dei loro rappresentanti in caso di qualunque difficoltà incontrata nel loro percorso di studi. A conclusione dell’incontro il Preside D’Andrea ha riferito le modalità di accesso ai corsi di laurea triennale, una parte dei quali è ad accesso a numero programmato, mentre la maggior parte è ad accesso libero, previa una verifica telematica delle conoscenze attraverso il questionario online TOLC-I elaborato dal CISIA.
Germano Di Fede