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And the King Said, What a Fantastic Machine: la storia della macchina da presa nel documentario presentato alla Festa del Cine di Roma

And the King said what a fantastic machine, Festa del Cinema di Roma 2023

And the King said what a fantastic machine, Festa del Cinema di Roma 2023

RadioSapienza e Cinemonitor alla Festa di Roma con Alice nella Città

And the King Said, What a Fantastic Machine diretto da Alex Danielson e Maximilien Van Aertryck è un film documentario presentato nella sezione Freestyle alla Festa del Cinema di Roma 2023.

And the King Said, What a Fantastic Machine: il documentario sulla storia della macchina da presa

La macchina fantastica”: è così che Edoardo VII ha definito uno dei primi apparecchi fotografici, ed è proprio questo il focus del documentario, un tuffo nel vasto oceano storico della cultura mediatica. Un racconto che va dalla realizzazione della prima fotografia di Niepce nel 1826, che ritrae i tetti di Parigi, fino ai giorni nostri. Il film non è soltanto un susseguirsi anagrafico di eventi che hanno segnato il nostro mondo ma anche un racconto dal punto di vista sociale che spiega, in modo talvolta ironico e divertente, le funzioni delle immagini

Il documentario mostra un vasto archivio storico come, per esempio, i video di propaganda di dittatori che usavano le immagini come una vera e propria arma, oppure, ritornando ai giorni nostri, mette in luce i retroscena dei video di reclutamento dei terroristi dell’isis. In altre parole evidenzia la storia delle immagini e l’uso che ne abbiamo fatto. Un lungo excursus che arriva fino ai giorni nostri con Instagram, youtube, tiktok eTwitch attraverso le storie di influencer che ci mostrano contenuti in live streaming o clip di amanti del brivido in cima a un grattacielo disposti a tutto per una foto.

I registi svedesi Axel Danielson e Maximilien Van Aertryck vogliono renderci consapevoli e far crescere un pensiero critico rispetto alla valanga di informazioni che ci travolge ogni giorno e ci fanno riflettere sulle implicazioni dell’essere esposti a miliardi di immagini che competono per la nostra attenzione.

Gaia Bica