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La diplomazia delle lettere nella Roma dei Papi

Mercoledì 26 Febbraio, presso l’Aula Organi collegiali del Palazzo del Rettorato, si è tenuta la prima di tre giornate del convegno “La diplomazia delle lettere nella Roma dei Papi”.

Il convegno ha riguardato l’importanza delle reti diplomatiche sui testi del seicento e del settecento, per quanto riguarda la loro diffusione e la loro fortuna.

Dopo i saluti istituzionali, il pomeriggio, moderato dalla Professoressa Maria Pia Donato, è proseguito con gli interventi della Professoressa Marina Formica, dell Professor Gaetano Platania e della Professoressa Valentina Gallo.

Nel corso del pomeriggio è stato tracciato un affresco di come si presentava Roma, a livello storico e culturale, tra fine seicento e il settecento.

La Città Eterna era diventata meta indiscussa del Grand Tour; i viaggiatori vi si dirigevano per entrare in contatto diretto con la storia e i valori fondativi del mondo europeo. Era un centro cosmopolita, al quale afferivano studiosi e nobili provenienti da tutto il continente. E’ stata inoltre approfondita la figura di Konstanty Sobieski, membro della famiglia reale Polacca, che vi soggiornò ad inizio settecento. Della sua permanenza a Roma e, soprattutto della sua storia d’amore con una prostituta d’alto borgo, troviamo traccia in sonetti e pasquinate dell’epoca.

A fine seicento era già giunta in città un’altra Reale, Cristina di Svezia, la quale fondò l’Accademia Reale, organizzazione che aveva come scopo coltivare lo studio delle scienze e risvegliare l’interesse per la letteratura e la poesia. Attorno a tale istituzione si raccolsero molti intellettuali italiani, creando così una svolta culturale nella Roma dell’epoca.