Dal 19 al 23 dicembre alle ore 21 al Teatro Vascello, situato nello splendido quartiere romano di Monteverde, andrà in scena lo spettacolo “La locandiera o l’arte per vincere” di Carlo Goldoni con adattamento e regia di Stefano Sabelli. L’opera che, meglio riassume le caratteristiche del teatro goldoniano, gode di molta fortuna critica e si nota per la riuscita caratterizzazione dei personaggi che sono definiti ciascuno in modo individuale e peculiare.
La commedia di Goldoni ha già debuttato nel 2016 ad Asti Teatro 38 col sottotitolo L’Arte per Vincere, con grande successo grazie alla rivisitazione del regista Sabelli che traghetta l’azione dalla Firenze del ‘700 al Delta del Po negli anni ’50, in un’atmosfera acquitrinosa ispirata a capolavori del Cinema neorealista.
La vicenda si svolge nel Delta del Po, la scelta delle scenografie è dunque significativa e simbolica, non casuale: viene scelta infatti la Locanda “Vecchio Po”, una palafitta girevole che assume le sembianze di una nave corsara o di una casa di frontiera sospesa sull’acqua.
Ad interpretare il ruolo da protagonista è Silvia Gallerano, la talentuosa attrice italiana premiata e seguita a livello internazionale, che indosserà i panni di Mirandolina, la locandiera moderna, sensuale e abile; una donna che tenta a tutti i costi di intraprendere la via dell’emancipazione e viene proposta dal regista come una figura più volitiva rispetto all’originale personaggio della commedia. A cambiare il ritmo del racconto sono gli equivoci e i dialoghi tipicamente goldoniani e una scenografia che ruota continuamente proponendo al pubblico una simultaneità di più azioni.
Lo spettacolo è composto da un ottimo cast formato dagli attori della Compagnia del Loto. Tra i volti più noti troviamo Giorgio Careccia, un seducente e irriverente Conte d’Albafiorita, Gianantonio Martinoni, un Marchese di Forlipopoli nobile e spiantato, Chiara Cavaliere e Eva Sabelli, nei rispettivi panni di Ortensia e Dejanira, e Diego Florio, un ruspante e tenace Fabrizio; Giulio Maroncelli è un raffinato Servitore di dubbia sessualità; Angelo Miele interpreta, infine, il Fisarmonicista muto, personaggio aggiunto a quelli goldoniani.
Martina Mastromattei