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La mostra di Ahmed Alsoudani: dove Oriente e Occidente si incontrano

Dal 26 marzo al 20 settembre 2020 al Palazzo Cipolla di Roma, in via del Corso, sarà allestita la mostra “In Between”, che raccoglie circa 40 opere dell’artista americano di origine irachena Ahmed Alsoudani. L’ Iniziativa, a cura di Mary Angela Schroth e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro, segna il debutto romano dell’artista dopo la sua partecipazione nel 2011 alla 54esima Edizione della Biennale di Venezia nel Padiglione iracheno.

Linee e colori diventano espressione della feconda interazione tra Occidente e Medio-Oriente e del superamento figurativo ma anche sostanziale delle barriere etnico-religiose, che ostacolano il dialogo e la reciproca comprensione tra universi culturali apparentemente lontani. Il processo creativo di Ahmed Alsoudani ha il suo fulcro nel disegno più precisamente nella bozza: primordiale forma di conversione del pensiero in vigorose tracce di grafite e carbone a cui segue la sua originale sperimentazione cromatica. L’esposizione si apre con i suoi tentativi di racconto figurato della tragica e personale esperienza della guerra che hanno ispirato più profonde e complesse rappresentazioni del dolore umano e dei  concetti esistenziali di vita e morte.

“L’arte di Ahmed Alsoudani – commenta il prof. Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – è di forte impatto, colpisce i sensi e l’immaginazione, a volte persino disturbando l’osservatore, come solo l’arte che comunica qualcosa di rilevante è davvero in grado di fare”.

Secondo lo storico e critico d’arte Gabriele Simongini, che ha collaborato al catalogo, “nelle opere di Alsoudani dallo spazio amniotico delle forme proliferanti emerge potente uno stato parossistico di delirio reale, concreto, che empaticamente coinvolge e travolge lo spettatore”. Continua perciò l’effervescente condivisione culturale nella capitale di contributi e produzioni artistiche che siano un piacevole spettacolo per gli occhi e uno profondo spunto di riflessione per le coscienze.  

Giulia Di Censi