Nella giornata di martedì 23 gennaio 2024, presso la biblioteca del dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma, si è tenuta la presentazione del volume di Simona Colarizi intitolato “La resistenza lunga. Storia dell’antifascismo 1919-1945”.
Nel dibattito con l’autrice sono intervenuti Giovanni Orsina, storico e politologo, Elena Papadia, docente di storia contemporanea del Coris e Raffaele Romanelli, storico e docente universitario. Modera Andrea Guiso, docente di storia contemporanea presso il Coris.
Oggetto della discussione, nonché tema portante del libro della Colarizi, è l’antifascismo declinato nel contesto delle dinamiche storico-politiche in cui è nato e si è sviluppato. Tematica che nel corso del libro è stata affrontata in maniera “inattuale”, come definita, in senso positivo, da Guiso. Il professore ha infatti tenuto a sottolineare come il volume abbia voluto separare la traiettoria storica dall’uso pubblico, dissociandosi da un uso strumentale del termine o condizionato da visioni politiche successive. L’obiettivo è quello di offrire la conoscenza di un fenomeno di importanza vitale nella nostra storia calandolo nelle dinamiche di contingenza in cui ha avuto luogo: “Consegnare l’antifascismo alla sua epoca storica” e attraverso di essa scoprirne implicazioni, intrecci e sfaccettature.
Intento ribadito in seguito dall’autrice stessa nel corso di un’intervista ai microfoni di Radio Sapienza in cui ha affermato: “C’è un antifascismo storico e va collocato nel periodo in cui è avvenuto. Poi c’è un altro tipo di discorso che è quello della memoria e della ricostruzione, storica anche, dell’antifascismo che viene però fatta nel dopoguerra, quindi con altri equilibri politici, con altro contesto. E naturalmente dato il contesto fortemente politicizzato di questi temi c’è anche una strumentalizzazione politica del termine antifascismo e del termine fascismo”.
IL DIBATTITO:
A trattare l’aspetto della contingenza è stato Orsina, primo degli ospiti a prendere la parola. Egli ha evidenziato come la storia dell’antifascismo sia inevitabilmente legata alla storia del fascismo e alla storia dell’Italia d’inizio XX secolo e nell’affrontare la questione dell’ascesa del regime ha sottolineato la presenza di elementi di contingenza a ragione dei fatti storici. “Più che con le correnti profonde della storia si ha avuto a che fare con dinamiche contingenti che potevano andare diversamente. Malgrado ciò, è evidente che il regime fascista riesca a consolidarsi e ad incastrarsi con il sentimento del popolo. […] La resistenza nasce proprio come riscatto rispetto al ventennio fascista, ha senso soltanto perché il contesto internazionale lo ha reso possibile“. Un elemento in comune che il professore individua sia nel fascismo che nell’antifascismo è il fattore consenso: la speranza che nutrivano entrambi gli schieramenti che il paese fosse più politico di quel che sembrasse, che prendesse una posizione netta, ma che per molti versi si rivelò un’illusione per entrambi.
In seguito la parola passa alla prof.ssa Papadia che si sofferma sulla lentezza del processo che ha portato all’individuazione del fascismo come nemico da combattere e quindi alla nascita dell’antifascismo come movimento coordinato. La storia dell’antifascismo vero e proprio ha inizio molto dopo l’avvento del fascismo stesso, che per anni si è impossessato delle istituzioni senza incontrare una vera e propria resistenza. “Non è bastata né la marcia su Roma, né la legge Acerbo, neppure Matteotti. […] Ci sono stati degli ostacoli che hanno impedito l’individuazione del fascismo come una minaccia, ci sono stati a sinistra come a destra e nel centro“. In un’epoca post-rivoluzione russa il timore più diffuso era la sovversione di classe. I fascisti d’altra parte parlavano di nazione e di patria e questo rese difficile, all’inizio, l’individuazione di una forza eversiva tra le fila del movimento, “cioè, il fatto che il tricolore potesse essere utilizzato come un simbolo di eversione, potesse portare con sé non il consolidamento, la difesa ma anzi la rinnegazione dello Stato liberale”.
Sull’antifascismo la docente conduce un approccio psicologico e generazionale volto a sottolineare l’esistenza di due generazioni di antifascisti, contraddistinte da due modalità diverse di resistenza. I militanti attivi, i partigiani artefici della liberazione, e i cosiddetti “antifascisti da caffè” che combattevano il regime sul piano della cultura e della satira, attraverso i giornali.
L’intervento di Romanelli orienta il dibattito sul versante contemporaneo. Con riferimento alle sfide delineate dalla collega riguardo agli ostacoli che hanno complicato la comprensione della minaccia fascista, egli si collega a fatti di cronaca recenti e lancia un accorato appello affinché ci assumiamo la responsabilità di comprendere appieno ciò che sta accadendo attorno a noi. Egli sottolinea l’importanza di analizzare la realtà con uno sguardo critico, di prestare attenzione agli eventi cruciali che si manifestano nella scena politica internazionale e di considerarne le possibili implicazioni, al fine di essere preparati e consapevoli.
A conclusione del dibattito la parola va all’autrice, Simona Colarizi, che risponde agli spunti offerti dai docenti e dal pubblico in aula. La storica e docente ha dichiarato che per lei è sempre un piacere ed un onore presentare il suo lavoro in Sapienza, dove tra l’altro ha insegnato a lungo. Ha trovato molto interessante il dibattito avuto con i colleghi ed ha riconosciuto come il tema dell’antifascismo sia divenuto sempre più caldo, motivo per cui ha reputato assai importante discuterne e scrivere un libro sul tema. Ai giovani e agli interessati che desiderano conoscere ed approfondire queste tematiche lascia due consigli: tanta lettura e un caldo invito a “ricordare sempre che non si vive nel presente, che il presente è fatto del passato“.
L’AUTRICE:
Simona Colarizi è nata a Modena nel 1944, ha studiato a Milano e a Roma. Si è laureata presso l’università “La Sapienza” dove ha insegnato per diversi anni. Specializzata in Storia dei partiti e dei movimenti politici è autrice di numerosi libri. Ha pubblicato con Rizzoli, Einaudi e Laterza.
Intervista all’autrice Simona Colarizi
L’intero evento può essere recuperato sul nostro canale Youtube nella sezione Live