La rinascita delle Domus Romane mediante la multimedialità

Quello di Palazzo Valentini è un tipico esempio di come l’innovazione tecnologica, posta al servizio della cultura e della storia, possa svolgere un ruolo trainante e di richiamo.

Palazzo Valentini, edificato a fine Cinquecento su iniziativa del Cardinale Bonelli, ha sempre ospitato, nascosta nei suoi sotterranei, un’importante area archeologica di oltre 1800 metri quadrati. A partire dal 2005 sono stati portati alla luce i resti di due grandi residenze di epoca imperiale, costituenti appunto l’area archeologica delle Domus Romane di Palazzo Valentini, situata in via Foro Traiano 84 e ad oggi quotidianamente visitabile.

La piena godibilità della visita di tali reperti è frutto di un accordo di partenariato pubblico-privato tra la Città Metropolitana di Roma Capitale, di cui oggi il Palazzo è sede, e Civita Mostre e Musei. Mediante tale iniziativa l’area è stata sottoposta a un restauro tecnologico dell’originario progetto immersivo/multimediale ideato da Piero Angela e Paco Lanciano. Tale progetto persegue il preciso obiettivo di permettere al visitatore di esplorare la Roma di 2000 anni fa, immergendosi totalmente nell’architettura e nella quotidianità tipiche dell’epoca.

Ecco che questo apparentemente chimerico proposito viene reso possibile e attuabile dalla multimedialità e dall’innovazione tecnologica, capaci di riportare in vita un bene ormai per troppo tempo celato. Mediante l’impiego di sistemi di video proiezione di nuova generazione e ad alta definizione, il visitatore risulta immerso in un viaggio virtuale all’interno di una grande Domus dell’antica Roma, orbitando tra saloni, arredi, Terme e strutture murarie pedissequamente proiettate.

 A giocare un ruolo importante nella costruzione di tale esperienza è il sistema di diffusione audio, il quale introduce l’ascolto individuale mediante cuffie che riproducono i vari commenti e la colonna sonora dell’avventura immersiva. Il tutto disponibile in alta qualità e in diverse lingue, quali l’italiano, con la voce di Piero Angela, l’inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo. Ecco che l’effetto combinato di tali elementi consente ai visitatori di addentrarsi in un prezioso patrimonio artistico dell’antichità, restaurato, riqualificato e valorizzato attraverso l’integrazione delle nuove tecnologie.