Mercoledì 5 giugno, alle ore 10.00, presso l’aula SSAS 301 al terzo piano dell’edificio D, nel complesso ex Regina Elena, si è tenuto il convegno intitolato “L’a-venire dei campi. Prospettive bourdieusiane su scienze, arti, piattaforme e cultura, oggi“. L’evento è stato organizzato da Lorenzo Sabetta, junior fellow della SSAS, nella classe accademica delle Scienze giuridiche, politiche, economiche e sociali, e da Paolo Brescia, dottorando della stessa classe accademica.
Il convegno ha approfondito l’influenza persistente dell’approccio sociologico di Pierre Bourdieu sul lavoro di ricercatori e ricercatrici in vari ambiti. La giornata è iniziata con i saluti istituzionali del Direttore della SSAS, Mattia Crespi, e del coordinatore della classe accademica degli Studi umanistici, Franco D’Intino.
I temi trattati hanno spaziato tra diversi campi di studio, evidenziando la rilevanza del concetto di “campo” di Bourdieu in contesti contemporanei come algoritmi, epistemologia, comunicazione, studi artistici e letterari, e prese di posizione sui conflitti bellici.
Massimo Airoldi dell’Università degli Studi di Milano Statale ha discusso dei campi tecno-sociali e dell’habitus tra umani e macchine. Anna Baldini dell’Università per Stranieri di Siena ha esplorato gli sviluppi degli studi sul campo letterario dal nazionale al transnazionale. Carmelo Lombardo e Alberto Marinelli della Sapienza Università di Roma hanno rispettivamente parlato del campo scientifico e dei media studies in relazione alla società. Infine, Marco Santoro e Chiara Tartarini dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna hanno affrontato temi riguardanti il campo intellettuale e il campo di guerra, nonché la teoria dell’arte di Bourdieu.
L’evento ha offerto un’importante occasione di riflessione e scambio interdisciplinare, sottolineando la continua rilevanza delle teorie di Bourdieu nella comprensione delle dinamiche culturali e sociali contemporanee.
INTERVISTA A LORENZO SABETTA: