Il 9 Gennaio si è tenuto il primo incontro del seminario “L’Apprendistato dello storico- La Guerra nel Medioevo. Organizzarla, raccontarla, viverla”. L’evento continuerà fino al 13 Gennaio.
Se vi interessa approfondire i temi della storia medievale, se siete appassionati dei podcast di Barbero, questi incontri potrebbero interessarvi. E’ ormai dal 2017 che continuano gli incontri del seminario “L’Apprendistato dello storico”, alla base di questi incontri vi è il dialogo tra i dottorandi che fanno ricerca e che partecipano come relatori e gli studiosi più affermati del settore. Gli incontri sono ottimi banchi di prova per i dottorandi che si trovano ancor alle prime armi, inoltre essendo possibile partecipare in quanto spettatori sono anche un buon modo per approfondire le tematiche inerenti al Medioevo da parte giovani studenti.
L’evento era diviso in tre parti principali: si comincia con i saluti istituzionali da parte di Arianna Punzi, Preside della facoltà di Lettere e Filosofia, Gaetano Lettieri, direttore del dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte e Spettacolo, Emmanuel Betta, coordinatore del Dottorato in Storia Antropologia e Religioni e infine Umberto Longo Coordinatore del curriculum di Storia Medievale.
La seconda parte è stata portata avanti da Paolo Grillo, professore dell’Università Statale di Milano. La Keynote Lecture del professor Grillo si è concentrata sulla spiegazione del problema storiografico di fronte al quale si deve porre uno studioso nel momento in cui si approccia al tema della guerra e alla storia militare durante il Medioevo.
Il problema principale della disciplina militare risiede nel fatto che è poco teorizzata; il problema sorge sin dall’utilizzo del termine “militare”: esso non è neanche utilizzabile come categoria per descrivere i combattenti dell’epoca; non vi era una distinzione, per come la conosciamo noi, tra i militari e i civili.
Un’altra sfida importante per lo storico medievista è riuscire a superare una serie di pregiudizi, riguardanti l’epoca medievale, che sono insiti nella cultura popolare, in parte dovuti alla narrazione romanzesca che distorce la visione che si ha della guerra, in parte per via della difficoltà nel reperire fonti adeguate ed esaustive.
L’ultima parte era dedicata interamente alla discussione della tesi di alcuni dottorandi provenienti da diverse università del paese. Grazie alla mediazione di Duccio Balestracci, discussant dell’evento, i giovani storici hanno potuto esporre i loro studi sull’innovazione e la sperimentazione dell’arte della guerra nel Medioevo di fronte a professori e altri dottorandi.
Qui il programma dei prossimi giorni: AdS 2022 PROG. DEF