Salva la data, tutti a teatro martedì 28 febbraio alle ore 21.00 !
A Roma il Teatro Lo Spazio ospiterà la prima dello spettacolo Le tende della mezzanotte che vede il debutto alla regia dell’attrice Elisa Forte. Con il testo di Antonio Mocciola, interpretato da Giulia Curti, Francesco Sciascia e Lorenzo Mangano, questa opera teatrale è la citazione di una lettera amara e dall’ironia sempre più esausta, griffata da un Oscar Wilde prossimo alla fine. “Le tende della mezzanotte” è uno spaccato di vita di tre giovani ex compagni di scuola in gita in una remota baita e costretti a rimanervi barricati per tanto (troppo) tempo, a causa di una tempesta di neve. Emergono così i conti in sospeso, mai davvero affrontati, in cui rancori e livori, ma anche sopiti desideri, tornano prepotentemente alla luce.
Sarà indubbiamente una rappresentazione in cui molti di noi potranno rivedere tratti del proprio vissuto, riconoscersi in alcuni dei personaggi o ritrovare le proprie paure o desideri. Anche a questo serve il teatro: identificarsi nella storia di qualcun’altro per capire più profondamente la propria e vederla da una prospettiva differente. È decisamente arricchente sperimentare l’effetto catartico che solo il teatro riesce a suscitare, e questo spettacolo ha tutto il potenziale necessario.
La regista, Elisa Forte, lo introduce così:
“Tre anime ferite, inconsapevoli della loro essenza perché sopraffatti dal dolore e dalla superficialità che la vita li ha portati a vivere. Costretti in un piccolo spazio da condividere emergono piccoli frammenti di verità in un gioco che li mette a vestire i panni sia della vittima che del carnefice. In questa carneficina di cuori si legano e slegano, si umiliano, si passano il potere, si curano, distruggono loro stessi e gli altri per trovare consapevolezza, si uccidono per tornare a vivere. Soffocare il dolore emotivo vuol dire nutrirlo, farlo diventare feroce e incontrollabile. I tre ragazzi impareranno che le ferite vanno accolte, vanno scavate, prima di poterle uccidere. Si aiuteranno inconsapevolmente a vicenda, con estrema foga a strapparsi di dosso tutto ciò che non gli permette di vivere e per farlo dovranno sporcarsi le mani di fango, il fango che hanno dentro, passando dalla perversione al sadismo, dalla vergogna alla soggezione, dall’odio all’amore. Le tende della mezzanotte prendono spunto da una lettera inedita di Oscar Wilde e stanno a rappresentare quel velo che si chiude arrivata una certa ora per oscurare e proteggere i propri segreti. Quelle tende che forse aperte fanno entrare troppa luce ma per vedere la luce bisogna essere pronti a restare svegli. Affamati dal riempire quel vuoto che li sta logorando rischieranno tutto per poi strappare quelle tende e sentirsi finalmente vivi… nella follia di una notte magica velata di neve”.