Il 25 marzo 2025 presso il Dipartimento di Storia, antropologia, religioni, arte e spettacolo della Sapienza di Roma, si è tenuta la lezione dottorale di Bojana Kunst, circa il tema delle problematiche del lavoro dell’artista contemporaneo, riguardo il suo legame con il mondo del capitalismo.
Tale evento concerne la quarta edizione del ciclo d’ incontri “Teatro, Performance e Danza. Storia, Visioni, Memoria e Ricerca”, presentati tutti alla Sapienza. Prima di addentrarci nella delicata tematica affrontata durante questo evento, conosciamo un po’ la nostra ospite…
Bojana Kunst, dopo aver conseguito una laurea in filosofia nel 2002 all’Università di Lubiana, intraprende il percorso di ricercatrice all’Università di Anversa fino al 2009.Attualmente è docente presso l’Istituto di Studi Teatrali Applicati (ATW) all’Università Justus-Liebig di Glessen, in Germania, dove dirige anche il master internazionale in “Coreografia e Performance”.
Il libro presentato nella lezione dottorale qui trattata è “L’artista al lavoro. Prossimità tra arte e capitalismo” versione tradotta in italiano e uscita nel 2024 (la versione originale è del 2012, scritta prima in sloveno e poi nel 2015 in inglese dal titolo “Artist at work Proximity of Art and Capitalism”).
Il tema discusso nel seminario del 25 marzo fa luce su alcuni punti essenziali del rapporto tra il lavoro artistico e le logiche capitalistiche. Infatti, la Kunst sostiene l’idea che l’arte sia strettamente dipendente dai meccanismi del mercato, venendo inglobata e sfruttata da essi.
In altre parole, l’autrice evidenzia come il sistema artistico sia strettamente connesso alle logiche del neoliberismo, in cui creatività e innovazione vengono assorbite dal mercato capitalista. Secondo la Kunst, la CREATIVITA’ DIVENTA UN VALORO ECONOMICO e non più artistico: riflettendo, questo fu proprio ciò che notarono Adorno e Horkheimer nel secolo scorso nella loro forte critica all’industria culturale!
E cosa ancor più rilevate, questo aspetto non va ad incidere soltanto sul lavoro artistico in sé, ma soprattutto sul senso stesso della vita artistica!
Oltre allo stretto legame tra arte e capitalismo, vediamo altri temi su cui la Kunst si sofferma:
- Ella innanzitutto approfondisce molto il problema circa la condizione di precarietà del lavoro artistico, sottolineando appunto, come quello dell’artista sia ormai un lavoro altamente precario. Infatti, ad oggi, sono molti gli artisti che si vedono costretti all’auto-sfruttamento e ad un continuo processo di auto-promozione per sopravvivere al sistema culturale contemporaneo.
- La non-tutela dell’artista e del suo lavoro: la Kunst fa chiarezza sulla questione del lavoro artistico caratterizzato dall’assenza di un’adeguata tutela, a cui spesso si aggiungono compensi inadeguati e una dipendenza da finanziamenti instabili. Questo dunque, va ad inficiare sulla sicurezza economica e sociale dell’artista.
- Lavoro artistico e PERFORMATIVITA’ (tema centrale delle ricerche della Kunst): la nostra autrice si sofferma molto su questa tematica nel corso del seminario del 25 marzo 2025. Il concetto di “performatività” rappresenta il tema centrale del libro da lei presentato. La Kunst insiste sul fatto che l’artista sia continuamente chiamato ad essere sempre attivo, produttivo e in special modo visibile, chiamato a partecipare in un sistema che premia la sua costante esposizione! Ciò va ad incidere anche sulla vita privata dell’artista, che si mescola al suo lavoro, costretto dalla necessità di mantenere una presenza pubblica e professionale sempre sotto i riflettori!
Per concludere, Bojana Kunst si domanda se siano possibili delle alternative che pongano fine a tale situazione. Può esistere un’arte separata dal capitalismo nei tempi odierni? La creatività dell’artista potrà tornare ad essere un valore culturale? La questione resta aperta e si attendono ulteriori sviluppi…
Alessia Colomo