Arriva nelle sale dal 2 febbraio l’atteso documentario Life Is (Not) A Game, con Antonio Valerio Spera alla regia. Il film, che vede protagonista la street artist Laika, non è altro che un documentario che dipinge i nostri ultimi due anni, dallo scoppio della pandemia fino al conflitto russo-ucraino, spaziando fra i generi ma restando ancorato a quello della diversità.
L’artista Lika, infatti è nota per le sue opere a sfondo inclusivo, tra cui quella dedicata a una ristoratrice cinese, Sonia, (#jenesuispasunvirus), e quella per Giulio Regeni e Patrick Zaki (L’Abbraccio), affissa nei pressi dell’ambasciata egiziana di Roma, raffigurante i due che si abbracciano.
Il tema dell’inclusività e della denuncia sociale è proprio il perno su cui ruota tutta la trama del film, che segue le vicende di Laika durante il confinamento del lockdown, ma anche nel suo viaggio in Bosnia. L’artista, infatti, si è recata nei Balcani per denunciare le atroci condizioni dei migranti e dei soprusi della polizia nei loro confronti, fino a raggiungere la Polonia nel 2022.
È proprio durante questo viaggio che Laika affigge un poster con la scritta Life Is (Not) A Game, riferendosi al “gioco” dei migranti di raggiungere il confine con la Croazia. Il film, dalla pesante nota pop, racconta queste vicende in maniera ironica ma anche profonda.
Per maggiori informazioni: https://www.comingsoon.it/film/life-is-not-a-game/62313/scheda/