Cosa ha lasciato ai suoi allievi? “Spero la mia passione forse un po’ anche del mio esempio. Ho avuto molti allievi. Gian Maria Vian era sicuramente uno dei migliori”.
Manlio Simonetti non è stato solo uno tra i più importanti studiosi di patristica, di storia del cristianesimo e di letteratura cristiana antica, ma anche e soprattutto un grande maestro per molti suoi successori. Tra quest’ultimi è stato proprio Gian Maria Vian a curare il suo volume “L’antico mondo cristiano. Scritti minori” (Nerbini International, 2022), presentato la mattina di venerdì 20 gennaio all’Università Sapienza.
Simonetti ha avuto un ruolo storico decisivo nella cultura italiana in quanto ha trasformato lo studio del cristianesimo in una disciplina rigorosa, ricorda Gaetano Lettieri, direttore del Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo. E questo libro, dove sono stati raccolti tutti i suoi articoli pubblicati su L’Osservatore Romano, ne è il perfetto esempio in quanto, sottolinea sempre Lettieri, risulta essere interessante dal punto di vista scientifico come documento divulgativo.
Gli articoli si leggono con grande semplicità, il maestro usava infatti una scrittura comprensibile ai più, non solo esperti, ricorda Roberto Antonelli, presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei, e proprio per questo ancora più stimolanti e gradevoli, nonché estremamente accurati, capaci di spiegare in poche righe anche questioni particolarmente ostiche.
Riguardo le tematiche trattate dal libro, andando più nel dettaglio, Aldo Schiavone, Principal Investigator di un progetto di ricerca ERC Advanced Grant che si svolge presso La Sapienza, ha voluto toccare tre punti al quale, seppur indirettamente, il libro più volte allude: l’importanza del pensiero cristiano tardo antico come anticipatore di alcuni tratti della modernità, l’autonomia del tardo antico e la sottolineatura del rapporto tra pensiero ellenistico, tradizionale ebraica e cultura cristiana.
Il filologo classico e latinista italiano, nella sua longeva carriera, verrà insignito del Premio Ratzinger nel 2011, per il quale si dichiarò contento, onorato e “anche un po’ emozionato”. Iniziò ad insegnare molto presto, dal 1959 al 1969 letteratura cristiana all’università di Cagliari e quindi, per oltre un trentennio, storia del cristianesimo alla Sapienza di Roma, la stessa università che lo aveva visto laurearsi nel 1947 in lettere classiche.
Fu proprio l’insegnamento che mise in luce la più sincera umanità e straordinaria generosità di Simonetti, tratti che vengono profondamente rimarcati da tutti coloro che furono suoi allievi. Giovanni Maria Vian di fronte a tutti i presenti all’evento, quindi ringrazia, emozionato, proprio il suo insegnante, dimostrando a pieno titolo la profonda devozione e ammirazione nei confronti del grande maestro italiano del cristianesimo antico.