Ieri, martedì 18 aprile, nell’Aula D dell’edificio di Scienze Politiche, Nicholas Terpstra, docente alla University of Toronto e presidente della Renaissance Society of America, ha tenuto un seminario sul progetto di ricerca “Mapping the Eraly Modern City: il progetto DECIMA per una mappatura digitale delle città toscane in età moderna”.
Il seminario si è aperto con l’introduzione della professoressa Michaela Valente, docente presso il Dipartimento di Scienze politiche, che ha citato il volume “Purezza e fede” nel quale Terpstra prova a fare un’analisi dei fenomeni migratori fuori dagli schemi.
Terpstra ha raccontato il suo progetto, nato dieci anni fa e basato su documenti utili a studiare la vita quotidiana, come ad esempio lettere, memoriali e fonti amministrative. Il progetto DECIMA geolocalizza su mappe storiche i dati dei censimenti del ‘500 e del ‘600 per recuperare i vissuti sociali e sensoriali delle città.
Il docente della University of Toronto ha illustrato la sua ricerca “Ragazze perdute” a partire da una mappa della città di Firenze del ‘500 e da un censimento delle tasse risalente al 1561, istituto da Cosimo I. Nel corso delle ricerche negli archivi sono stati rinvenuti anche cinque volumi: quattro sui quartieri e uno sulle botteghe. Terpstra e i suoi collaboratori hanno così scoperto la storia di un gruppo di donne che nel 1554 fondò un ricovero per adolescenti abbandonate, la Casa della Pietà. Delle 526 ragazze ospitate nella struttura nei suoi primi quattordici anni di vita più della metà morirono. Terpstra ha indagato le possibili cause dell’alto tasso di mortalità: la diffusa prassi degli aborti, i trattamenti medici per la cura delle malattie veneree e le dure condizioni di vita all’interno delle manifatture tessili in cui le giovani donne lavoravano. La ricerca, oltre a svelare il triste destino di tante ospiti della Casa della Pietà, offre una descrizione della Firenze nell’epoca rinascimentale.