La storia della piccola conchiglia con le scarpe di nome Marcel è reale e autentica. Il lungometraggio, infatti, è solo la rappresentazione della vita già da tempo iniziata sugli schermi del web, presentata stavolta alla Festa del Cinema di Roma per la sezione Alice nella Città. Dean Fleischer-Camp, autore e documentarista (nella realtà e nel film) di Marcel the Shell with Shoes On insieme a Jenny Slate (che dà anche voce al protagonista) ha iniziato a mostrare la vita di questa piccola creatura ben dodici anni fa, attraverso video pubblicati su YouTube divenuti fin da subito virali.
L’immaginazione incontra la realtà in quest’ora e mezza dove, tra passi incerti e salti feroci, Marcel si muove in stop-motion in una casa ormai abbandonata sia dagli umani sia dalla sua famiglia, composta non solo da conchiglie come lui, ma anche da tamponi, noccioline e altri esseri che egli definisce, in modo costante, comunità. Gli spazi, reali e rappresentati attraverso lo sguardo diretto del filmmaker Dean, sono divenuti il luogo in cui la conchiglia animata e con un solo occhio mostra la propria personalità e le proprie abitudini. Il film diventa così un documentario che mostra l’intimo di Marcel, il quale si lascia spesso trasportare dai pensieri che in modo spontaneo esterna alla telecamera. Tenero, buffo e senza filtri, si mostra con poche riserve e timori. La narrazione però subisce un cambiamento quando viene raccontata la tragedia che ha separato la comunità, strappata via dal proprio rifugio – un cassetto di calzini irrimediabilmente posti in valigia – in seguito a un litigio tra la coppia che vi dimorava.
La realtà invade prepotentemente i toni del meta-film quando Marcel diventa virale sul mondo del Web. Infatti, inizialmente sfruttato dal protagonista per cercare la propria famiglia, diventa la causa del malessere di Connie, la nonna italo-conchigliese e unica parente rimasta insieme a Marcel. Tra video virali, meme e commenti, i followers iniziano a invadere il giardino della casa per farsi selfie e documentare la visita, ma ciò non fa altro che spaventare e danneggiare Connie. Così, la comunità reale che Marcel voleva ritrovare viene surclassata dalla community che, invece, è un mostro pericoloso, spaventoso e che non ha nulla a che fare con il concetto di famiglia. Marcel, quindi, decide di abbandonare tutto e, per timore di perdere ormai l’unico membro della sua famiglia, torna alla vita di sempre. Ma sarà proprio la nonna a incoraggiarlo a portare avanti la sua ricerca, a non rinunciare alla speranza e a effettuare l’intervista con la loro eroina, la protagonista del programma investigativo Lesley Stahl.
I parallelismi tra realtà e fantasia raggiungono l’apice quando viene portata in scena la morte di Connie: prevedibile e al tempo stesso inattesa, in ogni caso struggente ma silenziosa. La quiete di Marcel viene ancora una volta interrotta da un tragico evento che lo fa sprofondare nella tristezza. Stavolta, però, è insieme al filmmaker, divenuto ormai suo amico. È proprio quest’ultimo a donargli nuovamente il sorriso tra battute e, soprattutto, compagnia. E, ancora una volta, sarà un suo fedele compagno a donare la speranza a Marcel affinché non rinunci ai propri sogni, i quali verranno infine realizzati da Lesley Stahl che farà ricongiungere la conchiglia con la sua vera famiglia.
Anche negli ultimi frammenti del mokumentary, il legame con la realtà diventa visibile grazie ai pensieri di Marcel: inizialmente triste e solo, ora – come in una qualsiasi famiglia – si sente quasi sopraffatto dalla costante presenza della sua comunità e della quasi assenza di quiete, ormai soppiantata dal caos. Ma non solo: il punto di contatto tra il mondo immaginario della conchiglia e dei suoi autori con quello di ogni essere umano è rappresentato dall’eccellente fotografia – diretta da Bianca Cline – che, tra la pista di pattinaggio fatta di polvere, l’albero fruttuoso scosso grazie al frullatore, la luce che tenue entra dalla finestra insieme al vento leggero, accompagna l’umore e le abitudini di Marcel.
Tra vita privata e sociale
Marcel the Shell with Shoes On è un prodotto innovativo, a modo suo buffo ed eccezionale, che insegna ai bambini (e non solo) che ogni esperienza, brutta o bella che sia, è destinata a finire. Con i suoi alti e bassi, il cambiamento è inevitabile e, nonostante a volte possa far paura, bisogna imparare a essere una conchiglia coraggiosa, piena di risorse e sempre fedele a sé e alla propria natura.
Marcel, dal suo canto, racconta l’importanza della comunità, non di quelle online create dai Social Network, ma di quelle che nascono quando – come consiglia egli stesso – si comprende l’importanza di osservare la realtà non con gli occhi di un narratore, ma attraverso la totale immersione per scoprire e conoscere e sentirsi un tutt’uno con il circostante.
È ciò che la nonna Connie insegna a Marcel, il quale scopre, infine, di poter dare origine a nuovi suoni che, senza di lui, il vento non potrebbe fare. Così, grazie alla sua buffa forma e grazie alla sua amata nonna, Marcel riesce a sentirsi non più un estraneo, non più solo, non più escluso, non solo per la ritrovata famiglia, ma perché si sente parte della bellezza del mondo intero.