RadioSapienza

Il Futuro Ascoltalo QUI. La radio ufficiale della Sapienza

Intervista a Marco Cattaneo: “Si gioca troppo? Vi dico qual é il vero problema.”

fonte: marcocattaneoof

Marco Cattaneo a RadioSapienza. Giornalista, scrittore, speaker e conduttore per Prime Video e Cronache di Spogliatoio con il programma “Elastici”.

Chi vince prima tra Tuchel e Spalletti?

“Dico il secondo. Mi auguro che l’Italia possa vincere la Nations League; non sempre il lavoro si misura attraverso i successi, però vincere questa competizione sarebbe la certificazione di un cambiamento.

Tonali é mancato all’Europeo. L’ex centrocampista del Milan non è soltanto le mille cose che sa fare in campo ma é anche tanta energia e anima che sono state evidenti durante la sua esperienza rossonera. É un trascinatore”.

Sarà Retegui il centroavanti di questa nazionale?

“Si, pur piacendomi molto Kean, trovo che l’attaccante dell’Atalanta sia migliorato molto, sta diventando un attaccante completo e moderno”.

L’Inghilterra ha preso la decisione giusta scegliendo Tuchel come nuovo commissario?

“Stimo molto Tuchel come tecnico, ma allenare una nazionale presuppone un lavoro differente. Gli allenatori stranieri alla guida dell’Inghilterra non hanno avuto molta fortuna. É una scelta che mi ha sorpreso, potendo scegliere gli avrei dato un club.”

Molti giocatori hanno espresso un’opinione negativa in merito al numero eccessivo di partite che si stanno giocando, cosa ne pensi? 

”Naturalmente sono loro i protagonisti, rispetto il loro pensiero. Va detto però, che più partite portano ad aumentare i ricavi che vanno a beneficio dell’intero sistema. Penso il problema non siano le partite in più di Champions League o il nuovo Mondiale per Club. Ci sono cinque cambi, le squadre sono più lunghe, ci sono più rotazioni e più possibili turnover. Credo invece, non funzionino certe tournée all’estero durante l’estate. Un avvicinamento al campionato fatto nel modo sbagliato. Questo porta determinati giocatori a non riposarsi mai e non avere una preparazione atletica adeguata. Sicuramente oggi é cambiato il gioco. Il corpo dei giocatori é sottoposto a diverse sollecitazione, é aumentata l’intensità.

Il nuovo format della Champions League mi piace molto. Sono molto curioso di vedere cosa succederà nell’ultima giornata di questa prima fase, con 18 partite che si giocano contemporaneamente. Ho la sensazione che ci ritroveremo anche 12 squadre in 2 punti al termine dell’ultima giornata. Allora lì sarà decisivo un gol in più, vista l’importanza della differenza reti. Non dovrebbero esserci più partite inutili per la classifica.”

Passando alla Serie A, ci sono due club che hanno cambiato allenatore e fatto un mercato importante: Napoli e Juventus. A che punto sono?

“Non credo la Juventus stia facendo più fatica, visto il livello delle partite che ha giocato. Trovo che la Juventus stia procedendo per step, ha inserito dei meccanismi che sono facilmente riconoscibili. Ha sistemato un reparto difensivo che già l’anno scorso si era rivelato un punto di forza. La squadra di Thiago Motta ha delle caratteristiche che la portano ad esaltarsi in Europa.

Il Napoli é forte. Ha un condottiero in panchina che può portare questa squadra lontano. Tanti acquisti importanti ma l’ossatura rimane quella di due anni fa. Questo ci racconta molto di come vanno costruite le squadre. 

L’Inter ha fatto più fatica con le squadre chiuse che non le permettevano di avere quella fluidità di manovra che abbiamo visito nella scorsa stagione. I neroazzuri rimangono i favoriti per lo scudetto. Certo, qualcosa é cambiato, ci sono state alcune letture superficiali dietro. Continuano però ad avere tante soluzioni in attacco. Forse il grande obiettivo di questa stagione é la Champions League.

Baroni é stato molto sottovalutato. Ha fatto la gavetta e ha portato tante squadre oltre la loro possibilità. Non escludo la Lazio possa finire davanti alla Roma. 
Potenzialmente la squadra giallorossa é più forte. Manca però, un’unità tra le varie componenti: società, allenatore, squadra. 

Il Milan è un grosso mistero. Pur essendo una squadra molto forte non é vicina a Napoli e Inter. Anche qui ci sono cose che esulano dai discorsi di campo, cose più grandi. Non so sinceramente quale possa essere la soluzione.”

Presentandoti, ho elencato le tue varie attività tra cui quella da speaker. Come sta andando la tua esperienza in radio?

“Mi piace molto, la trovo diverte e gratificante. Così come mi sta piacendo tantissimo l’esperienza a Cronache di Spogliatoio. É un mezzo che mi sta appassionando tanto ed é formato da una squadra di giovani che faranno molta strada.”

Allegati