Serata indimenticabile e unica quella di giovedì 10 novembre: ha infatti avuto luogo la cerimonia finale di premiazione con la proclamazione dei film vincitori del MedFilm Festival 2022.
Una cerimonia ricca di premi ed emozioni in cui si è riversato tutto il vissuto insieme di questi giorni. In una sala strapiena del Savoy festante si sono ritrovati tutti coloro i quali hanno dato vita a questo splendido evento che “è stato” oramai il Medfilm Festival 2022.
Si è cominciato con le assegnazioni dei premi delle giurie universitarie e poi di seguito gli altri conferimenti.
Dopo le giurie degli studenti è stato il turno del WWF MEDFILM AWARD, che all’interno della programmazione del festival è stato “capace di raccontare in controluce e con una narrativa originale ed efficace la sempre più stretta connessione tra le condizioni dell’ambiente e la vita delle comunità e dei singoli abitanti che popolano la regione mediterranea”. Menzione speciale al corto Kristos, l’ultimo bambino di Giulia Amati (Italia, 2022).
A seguire è stato assegnato il Premio Amnesty per i diritti umani di Amnesty International nel suo quarto anno di collaborazione con il Festival. L’importante riconoscimento è andato all’opera che ha saputo meglio interpretare il tema dei diritti umani, Nezouh di Soudade Kaadan (Siria, 2022). Riccardo Noury, il portavoce dell’associazione ha motivato così la scelta: “Perché racconta con delicatezza e apparente leggerezza una pagina imperdonabile della nostra storia recente. Senza insistere sugli aspetti violenti e cruenti, riesce a trasmettere con potenza il dolore e il senso di precarietà e di attesa delle persone costrette dall’assedio nelle città siriane, durante il conflitto; a raccontare le storie delle famiglie divise dai tentativi di fuga verso il mare, anche con la consapevolezza che sarà solo l’inizio di un nuovo rischiosissimo viaggio. E commuove la forza con cui questo racconto a tratti surreale e sempre poetico celebra caparbiamente la vita, la resistenza e la capacità delle donne e dei giovani di prendersi il ruolo di motori del cambiamento profondo”.
I premi del concorso Internazionale cortometraggi – premio Methexis e premio Cervantes Roma, assegnati da una giuria composta da 13 studenti diplomandi provenienti dalle scuole nazionali di cinema euromediterranee e da un gruppo di detenuti degli istituti di pena coinvolti nel progetto Methexis (Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso, Casa di Reclusione Roma Rebibbia, Casa Circondariale Femminile Roma Rebibbia), sono andati nell’ordine a Warsha – short film di Dania Bdeir (Libano, 2022) e al cortometraggio Granny’s Sexual Life di Urška Djukić e Emilie Pigeard (Slovenia / Francia, 2022).
Gran finale: la giuria di alto profilo (Alberto Anile, Marco Delogu, Veronica Raimo, Baba Richerme e Roberta Torre), affiancata da quella parallela formata da 70 studenti universitari provenienti da vari atenei romani e mediterranei, hanno proclamato il vincitore del Concorso Ufficiale – Premio Amore e Psiche. L’ambito premio è andato al bellissimo e potentissimo Ta Farda di Ali Asgari, già vincitore nella stessa sera del Premio Valentina Pedicini – Miglior opera prima e seconda.
Si conclude così un evento d’impatto, interessante e coinvolgente quale è il MedFilm Festival: si può dire con fermezza che è stata una vera e propria rieducazione al cinema. Lo spettatore non visiona un film en passant, ma si sente coinvolto emotivamente e riesce a recepire il messaggio che i registi mandano con forza. L’auspicio è che questi registi coraggiosi possano avere il successo che meritano e che le loro pellicole vengano considerate, sopratutto in questo periodo storico.