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“Miseria e Nobiltà”: al Teatro Vascello si ride e si riflette

Tratto dal testo di Eduardo Scarpetta e reso celebre dal film del ‘54 di Mattoli con Totò, Miseria e Nobiltà è uno dei classici della tradizione napoletana e italiana. Un’opera dalla comicità unica e immediata che resiste al tempo e torna in scena, grazie alla regia di Michele Sinisi, al Teatro Vascello, dal 26 al 31 dicembre.

Si ride e si riflette con la storia ormai nota dello scrivano Felice Sciosciammocca e l’amico Pasquale, due squattrinati che vivono alla giornata, ingaggiati dal marchesino Eugenio perché si fingano suoi nobili parenti presso la casa del futuro suocero, un cuoco arricchito, con lo scopo di strappargli il consenso al matrimonio con la figlia. Tra colpi di scena ed equivoci, nulla andrà secondo i piani.

Lo spettacolo, finalista al premio Hystrio Twister 2016, prodotto da Elsinor, è una rilettura della tradizione in chiave moderna, che si regge sulla bravura degli undici attori, tutti essenziali allo svolgimento complessivo, sulla bellezza delle scene di Federico Biancalani, e il ritmo che il regista sa imprimere alla trama, l’attenzione che sa dedicare a tutti i temi della vicenda, mettendo in luce anche risvolti meno ovvi legati a personaggi secondari. Colpisce la scelta di non usare il tipico dialetto napoletano ma varie parlate italiane, come a sottolineare l’universalità della vicenda, che tocca tutti indipendentemente dalla geografia.

Elogiato dalla critica, Miseria e Nobiltà andrà in scena dal martedì alla domenica ore 21 (biglietti: intero € 20,00 – Ridotto over 65 € 15,00 e studenti € 12,00), fino al 31 dicembre, a cui sarà dedicata una serata speciale per festeggiare il Capodanno: dalle 18.30 apericena nel Bistrò del teatro, rappresentazione ore 21, e a seguire brindisi con buffet di dolci, cotechino e lenticchie, per dare il via al nuovo anno all’insegna dell’allegria e della cultura.

Nella bellezza del quartiere di Monteverde vicino al Gianicolo sopra Trastevere a Roma, con i suoi 350 posti, il Teatro Vascello vi aspetta per prendere parte all’avventura di Felice, che insegna ad affrontare le difficoltà con il sorriso, perché come conclude “torno nella miseria però non mi lamento, mi basta sapere che il pubblico è contento”.

(info e prenotazioni promozione@teatrovascello.it)