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Miss Fallaci: la serie tv “avventurosa e avvincente” su Oriana Fallaci

Miss Fallaci di Luca Ribuoli, Giacomo Martelli e Alessandra Gonnella è stato presentato alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma tra le serie della categoria Freestyle.

La storia inizia negli anni 50’ quando la ventiduenne Oriana Fallaci lavora per L’Europeo, diretto all’epoca da Michele Serra, comprendo la cronaca mondana: “Cinema e buon costume”. Una posizione che comincia a starle stretta fin da subito, tuttavia, deve scontrarsi con un’epoca dove le donne non parlano di politica o di economia, perché sono temi che spettano agli uomini, e in cui ogni lotta al sistema, presa di iniziativa o ambizione vengono designati come arroganza.

La guerra non è solo dove cadono le bombe. Ognuno sta combattendo la sua battaglia, anche se gli altri non lo vedono”. Questa frase, pronunciata dalla giovane giornalista, difronte al noto pubblicista americano Irving Hoffman, sintetizza perfettamente le difficoltà nella scelta di non rientrare nei canoni del genere femminile: rifiutando di essere “madre, moglie, ignorante e schiava”.

Ma come Oriana Fallaci si ritrovò a dire quella frase davanti a Hoffman? Tutto “ebbe inizio ad Hollywood la mattina del 9 gennaio 1956, quando mi recai dal regista Jean Negulesco con una valigia piena di camicie da uomo”, che l’attore italo-americano Pepi Lenzi, conoscendo il debole per la sartoria italiana del regista, le aveva dato a Roma.

Era partita per New York, dopo una scommessa con Serra che le avrebbe segnato la carriera, per intervistare Marilyn Monroe. All’epoca Monroe era diventata un fantasma per i giornalisti: cambiava casa ogni venti giorni, evitava di comparire sui media e ottenere un’intervista era diventato misteriosamente impossibile.

Il carattere mordace, determinato e combattivo di Oriana viene notato da tutta Manhattan, tanto che i giornali finiscono a parlare di lei, interrogandosi se la giornalista italiana fosse mai riuscita a intervistare Monroe. Le persone che trova durante la sua ricerca si uniscono a lei e cercano di aiutarla. Tra loro la più fidata sarà Jo (interpretata da Francesca Agostini), una ricca ragazza italiana, figlia di un ambasciatore, ormai da anni nella grande mela.

Oriana è disposta a tutto pur di ottenere quelle che vuole. Il lavoro è la sua vita e raccontare la verità “è un imperativo categorico”. La sua penna è unica: pungente, cinica, sarcastica, genuina e a tratti ironica.

Nei due episodi, presentati in anteprima al grande pubblico, già è ben visibile la personalità della Fallaci, descritta dalla stessa interprete Miriam Leone, come avventurosa e avvincente. Un’eroina del Novecento che rivoluziona il mestiere del giornalista e il modo di fare giornalismo.

Nel 1957 dopo un anno e mezzo dall’insuccesso Moroe, ritorna in America e più precisamente a Los Angeles: un paradiso terreste preconfezionato, pensato e creato per famiglie con figli. Oriana racconterà la sua esperienza in America con il libro Viaggio in America; mentre smaschererà “il piccolo villaggio puritano e innocente di Hollywood” con I sette peccati di Hollywood.

Oriana, come inviata dell’Europeo, inizia a visitare le dimore degli attori, entra negli Studios e partecipa a feste esclusive, mettendo in luce ipocrisie, ambizioni e rimpianti delle star in interviste appassionate e franche.

“Ad Hollywood c’è una mondanità democratica: puoi essere popolare ed essere pieno di soldi, ma non essere invitato alla festa dei Cotton”, una delle famiglie più influenti dell’epoca. A queste feste, proibite persino ai giornalisti come Sheila Graham, Louella Parson e di Edda Hopper, Oriana riesce a farsi invitare. Infatti, nonostante si occupa di cinema e buon costume il gossip non è di suo interesse, anzi cerca di contrastarlo e di raccontare soltanto storie vere e autentiche. Proprio mentre cerca attori e attrici da intervistare scopre il gioco di scacchi della rivista Confidention, che si arricchiva con star del mondo del cinema creando e impacchettando ad hoc scandali della vita mondana hollywoodiana. All’epoca temi come l’omosessualità, l’adulterio o qualsiasi forma di depravazione o vizio erano inaccettabili per quel mondo, tanto che gli Studios di Hollywood misero una clausola “di moralità” che li esponeva al licenziamento immediato in caso d’infrazione al regolamento.

Rispetto a L’Oriana, miniserie televisiva italiana di due puntate che è stata trasmessa nel 2015 su Rai 1 in cui si parte dall’Oriana bambina che insieme al padre fece la resistenza a Firenze, Miss Fallaci inizia da Oriana ventenne, ossia gli anni più duri per la sua carriera giacché sono quelli di rivendicazione e di conquista, per farsi strada nel mondo giornalistico. Così la narrazione ha la volontà di mettere in luce molti aspetti della psiche umana, focalizzandosi sulle emozioni, percorrendo gli sfoghi e la fatica nel realizzare gli obiettivi.