Sabato 9 dicembre a Roma si è svolta la nona edizione di “Musei in Musica“, con l’apertura di oltre 30 siti tra Musei Civici e altri spazi culturali straordinariamente aperti la sera, dalle ore 20.00 alle ore 02.00, con mostre, concerti e spettacoli.
Sono state oltre 20.000 le persone che hanno preso parte all’iniziativa e che hanno potuto ammirare per la prima volta, o semplicemente riscoprire in veste notturna, luoghi suggestivi e nuovi spazi. Al simbolico prezzo di 1 euro o completamente gratuito, dove espressamente previsto, cittadini e turisti hanno potuto osservare dal vivo sorprendenti opere d’arte ed assistere a concerti ed eventi in programma (circa 25 mostre e oltre 100 repliche di spettacoli dal vivo).
Tra i siti più visitati troviamo: Musei Capitolini (3.000), Museo dell’Ara Pacis (1.100), Mercati di Traiano (1.050), Museo di Roma (1.000), Centrale Montemartini (900), Casina delle Civette – Musei di Villa Torlonia (900), Casa dell’Architettura (900), Casa del Jazz (600).
Il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo ha così commentato l’affluenza della scorsa notte: “Il dato è positivo: oltre 20.000 persone hanno aderito all’iniziativa, durante il ponte dell’Immacolata e nonostante il forte freddo. Sono soddisfatto del risultato, Musei in Musica fa parte delle attività che con le istituzioni culturali stiamo organizzando per rendere i diversi luoghi diffusi nella città, di cui i Musei sono una parte e le Biblioteche un’altra dei presidi culturali, dove le persone possono godere in senso ampio della creatività contemporanea e del patrimonio culturale. Fare musica nei musei è un modo per unire queste due dimensioni: il patrimonio che riceviamo in eredità e quello che progressivamente costruiamo noi e che lasciamo in eredità ai posteri. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato all’evento dai custodi dei musei, a Zètema, agli artisti”.
“Musei in Musica” è stata promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata da Zètema Progetto Cultura.
Alessandro Lauria