Oggi continua l’open day della facoltà di Architettura dell’Università degli studi “La Sapienza” di Roma per gli studenti delle scuole superiori. La serie di eventi iniziati lunedì 20 febbraio, si concluderà nella giornata di venerdì 24 febbraio.
L’incontro incentrato sul disegno tecnico e sul design si è svolto nella giornata di giovedì presso la sede di Architettura situata in via Flaminia 72. Ssi è aperto alle 10:30 con una piccola mostra di progetti nell’atrio della sede; le attività si sono subito spostate in aula dove le future matricole sono state invitate ad assistere ad una prova di esame del corso del professor Carlo Martino, replicando l’esperimento tentato durante l’appuntamento “Porte aperte alla Sapienza” di luglio 2016. Questo perché, secondo il professore, assistere all’esame porta i futuri studenti della Sapienza a comprendere a pieno le attività del corso, non solo tramite la spiegazione dei professori, ma anche tramite lo scambio diretto di informazioni con gli studenti, rendendo così più facile capire quali sono le vere potenzialità del corso.
L’obiettivo dell’evento è quello di far capire l’importanza del design nel mondo di oggi, in quanto è un elemento che mette in relazione il mondo e la realtà, perché si ricercano i problemi, si analizzano quelli riscontrati con il compito di trovare possibili soluzioni sia sul piano funzionale sia su quello estetico.
L’incontro è ripreso alle 15, con il Prof. Martino che ha esposto l’Offerta Formativa dei corsi di laurea dell’Area de Disegno Industriale che può vantare di essere il più antico d’Italia, festeggiando quest’anno il 25° anniversario, e l’unico corso di design presente tra gli atenei del Lazio. Al termine della presentazione gli studenti hanno frequentato una lezione tipo del professor Vincenzo Cristallo, chiamata “Alfabeto per il design”, in cui sono stati esposti agli improvvisati studenti universitari le nozioni basilari del design. L’incontro si è concluso alle 18 dopo un nuovo contatto tra gli studenti e le future matricole.
Alfonso d’Aiello
Intervista al Prof. Carlo Martino