In occasione della Rome Art Week è stato presentato alla Sapienza il film “Pablo di Neanderthal” di Antonello Matarazzo, con protagonisti Pablo Echaurren e Bruno di Marino. Il film, già selezionato dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2022, si ispira ai Neander-Tales, una serie di composizioni artistiche ideate da Pablo Echaurren, che possono essere ammirate al MLAC nel Palazzo del Rettorato fino al 10 Novembre 2022.
Il Film
La pellicola gira intorno ad un “What If” (“cosa sarebbe successo se”), basato sulla figura dell’uomo di Neanderthal e sulla sua non estinzione. Quale società si sarebbe potuta creare e quanto sarebbe diversa dalla nostra? Nei capitoli in cui è diviso il film si cerca di dare risposte a queste domande ragionando sul lavoro evolutivo e sulle potenzialità dell’uomo.
Il racconto non è lineare, similmente alla composizione delle Scatole di Echaurren, e nella prima metà della pellicola si da spazio a digressioni libere sull’arte e sul lavoro dell’evoluzione: la teoria che emerge, quella più ricorrente, è quella che vede la natura come un bricoleur, capace di mettere da parte tratti evolutivi per poi migliorarli ed utilizzarli in seguito, generando esseri con sempre più potenzialità e migliorie.
La seconda metà invece, si dedica più alla figura di Echaurren e alla sua parabola artistica, come quella da illustratore (celebri sono le cover per i libri “Porci con le ali” e “La violenza illustrata”) e di artista di ready made, con il componimento delle Scatole appunto.
Il Film è un lungo viaggio nel mondo evolutivo, a volte ripetitivo nel ricordare che i neanderthalensis siano in parte ancora presenti nel nostro patrimonio genetico, ha diversi spunti artistici interessanti ma forse troppo poco ordinati.