Dopo il tour di “Gioventù Brucata”, tornano sui palchi della penisola i Pinguini Tattici Nucleari. La band nasce a Bergamo nel 2012 ed è composta da Riccardo Zanotti (compositore di testi e musiche), Nicola Buttafuoco, Elio Biffi, Lorenzo Pasini , Simone Pagani e Matteo Locati. I loro brani sono freschi, vivaci e carichi di ironia e si potrebbe dire che riescono ad unire insieme il tormentone dei Thegiornalisti, la scrittura fine di Calcutta e la satira de Lo Stato Sociale. Di recente infatti il loro successo è cresciuto notevolmente, grazie anche a qualche singolo finito nelle playlist più ascoltate di Spotify, tant’è che ormai è difficile incontrare qualcuno che non abbia mai ascoltato, anche per caso, “Irene” o “Tetris”, o che non abbia mai sentito parlare di loro.
Stasera, 17 aprile 2019 alle 21 i ragazzi suoneranno a Roma, all’Atlantico, per presentare il loro ultimo disco “Fuori dall’Hype” , uscito il 5 aprile 2019 per Sony. Per chi sta storcendo il naso per questa notizia specifichiamo che le canzoni erano già state scritte prima della firma con Sony e che quest’ultima ha solo reso loro possibile il raggiungimento di un maggior numero di ascoltatori. Ad anticipare il disco “Verdura”, “Sashimi” e l’omonimo singolo. Riguardo quest’ultimo Riccardo Zanotti ha dichiarato: “Fuori Dall’Hype è quella ballata che qualcuno ti mette in cuffia mentre attorno tutti ballano l’house. Un po’ alla ‘Il tempo delle mele’. L’ho scritta in un periodo di grande sconforto, perchè pensavo che la musica non sarebbe mai stato il mio mestiere, come Venditti con la matematica. Allora ho voluto scrivere un pezzo che potesse essere ‘universale’, per tutti coloro che non si sentono all’altezza, ma si sentono appunto ‘fuori’. Alla fine molto universale non è, perchè la parola Hype mia nonna non la concepisce, per esempio. Lei pensa ancora che io nella canzone dica Agip e parli del benzinaio. Però io sono sicuro che col tempo capirà anche lei. Non è una canzone felicissima, a differenza delle altre canzoni dell’album, e penso che proprio per questo ci si collochi molto bene. Qualche lacrima tra le risate rende il tutto più buono, come un po’ di zucchero nel sugo”. Per quanto riguarda invece il titolo dell’album, i Pinguini spiegano: “Hype è una parola che da qualche anno è entrata nel linguaggio comune. Per un artista, generare hype significa creare ‘grande attesa per il proprio prodotto’. L’hype non si spiega, non ha regole: capita, o non capita. Molti artisti passano la vita a inseguire la chimera dell’hype, corrono e si dimenano per essere i prescelti”.
È un disco sicuramente diverso dai precedenti, forse alcuni fan storici sono rimasti scontenti ascoltandolo, ma ha tutte le carte in regola per diventare un successone del 2019: è orecchiabile, entra in testa ed è chiaro e diretto, senza però risultare scontato. Stupisce ,inoltre, perchè in esso sono presenti anche brani (ad esempio “Scatole”) meno in linea con il solito stile leggero e allegro dei Pinguini. Perciò siamo sicuri che stasera il concerto non deluderà nè chi non li conosce e ha deciso di concedergli una chance e nemmeno chi già li segue da tempo.
Le prevendite su Ticketone non sono più disponibili ma è ancora possibile acquistare il biglietto presso il botteghino dell’Atlantico, in Viale dell’Oceano Atlantico 271.
Per saperne di più e restare aggiornati sulle prossime date del tour seguite la loro pagina facebook: https://www.facebook.com/pinguinitattici/.