In data Venti aprile, presso il centro congressi di Ateneo, si è tenuta una tavola rotonda sulla pirateria e sullo stato attuale del diritto d’autore. Il titolo era in realtà una domanda provocatoria: Pirati per sempre? In effetti, contrastare un fenomeno tanto diffuso e facile – più volte durante l’evento è stato sottolineato con immediatezza di quanto costi poco aprire un computer e commettere un atto illecito- sembra impresa ardua ma è chiaro che la speranza è quella di non esserlo, pirati per sempre. I danni della pirateria sono enormi: si perdono 10 milioni di posti di lavoro e circa 1,7 miliardi di euro, tanto per fare qualche numero. ( qui per leggere il resoconto completo).
Tra gli altri, seduti alla tavola rotonda, stava il presidente della FAPAV Federico Bagnoli Rossi. La FAPAV si occupa dal 1988 di tutelare la proprietà intellettuale ed il diritto d’autore ed ha quindi voce autorevole in capitolo. Il presidente ci ha tenuto a sottolineare di come l’associazione abbia ampliato i propri orizzonti, non occupandosi più solamente di cinema ma anche del mondo della televisione e, in concordia con le altre voci, si è espresso per una continua collaborazione con gli altri enti come unico modo di vincere la partita. Lo slogan “non più soli” è stato infatti ripetuto da più parti: la FAPAV è il primo soggetto istante all’Agcom; una collaborazione di fondamentale importanza.
Non sono mancate le riflessioni sul cambiamento del mondo e, in conseguenza, di come sia cambiato il modo di combattere questa battaglia; si tratta, citando lo stesso Rossi, di “tanti binari paralleli su cui lavorare.”
Volendo definire la situazione, il presidente riferisce sei parole chiave che possano servire da guida, in una materia che altrimenti sarebbe oltremodo complessa: tempestività, cooperazione, tecnologia, trasparenza, comunicazione. La tempestività è quella dell’intervento contro l’atto pirata, che oggi può finalmente svolgersi entro trenta minuti dalla violazione, senza dover aspettare tre giorni, come accadeva in precedenza. La cooperazione si riferisce a quel gioco di squadra sopracitato, la tecnologia come strumento per la lotta. La trasparenza allude ad una manchevolezza di informazione: non tutti gli utenti sanno quali siano i rischi della pirateria; ed è giusto invece che su questo ci sia, appunto, trasparenza. La comunicazione è invece il racconto del lavoro svolto, un racconto che ha bisogno di esserci. Chiude riconoscendo un ruolo di rilievo all’Italia, prima della classe.
Nel corso della conferenza, come si diceva all’inizio dell’articolo, si è tornati a più riprese di come sia facile commettere un illecito. La consapevolezza del commettere un illecito, come è stato detto, non c’è. Ne abbiamo parlato proprio con Federico Bagnoli Rossi.