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A Più Libri Più Liberi presentato il libro Un Mese con un populista di Anna Bonalume

Un Mese con un populista di Anna Bonalume

Un Mese con un populista di Anna Bonalume

Nella seconda giornata, di giovedì 7 dicembre, di Più Libri Più Liberi oltre alle questioni di genere, diritti, guerre, scrittori e scrittrici, economia, digitale ed ecologia si parla anche di politica e di populismo con la presentazione del nuovo libro della giornalista Anna Bonalume “Un mese con un populista”, moderato dalla giornalista Marianna Aprile.

Un mese con un populista: l’inchiesta giornalistica di Anna Bonalume

Cos’è il populismo oggi? Il populismo in Italia, come afferma la giornalista Anna Bonalume, è “disentermediazione“. Difatti, osservando l’operato del leader politico di destra emblema del populismo italiano, ossia Matteo Salvini, risulta evidente come la comunicazione sia passata direttamente nelle mani dei politici.

Ad oggi personaggi pubblici e politici come Salvini preferiscano il teatro come spazio per i propri comizi piuttosto che la televisione e la radio, poiché “gli permette di rappresentarsi come qualcuno che dialoga direttamente coi propri elettore e mette a disposizione di tutti i cittadini i propri pensieri più profondi e personali in maniera diretta“. Indubbiamente questo fa emergere la sfiducia nei confronti dei media e dell’informazione e soprattutto una manovra screditante e diffidente contro la categoria dei giornalisti.

Un Mese con un populista di Anna Bonalume
Presentazione del libro Un Mese con un populista di Anna Bonalume

Nel suo libro Anna Bonalume mette in relazione Matteo Salvini con altri leader nel contesto internazionale, con cui il leader della Lega tiene a sottolinearsi solidare e grande sostenitore come con la politica francese Marine Le Pen, promuovendo politiche conservatrici e sovraniste in Europa. La vicinanza, ovviamente, emerge anche nell’utilizzo dei simboli religiosi e dai temi che fanno leva a quella fetta di elettorato che ha fortemente una visione non laica del mondo. Tuttavia, una tra le tante contraddizioni di Salvini sta anche nell’appoggiare una politica francese, poiché culturalmente “la Francia tiene fortemente a essere uno stato laico, infatti, c’è la regola di non esporre simboli religiosi nelle scuole” e anche politici contrari all’Europa e manovre che sono care alla presidente del Consiglio, sua alleata nella coalizione in Italia, Giorgia Meloni.

Oltretutto, dall’inchiesta giornalistica e dai mesi di osservazioni di Salvini, leader creatore del rito del selfie grazie al quale è riuscito a istaurare un rapporto cogli elettori anche più giovani, emerge in maniera lampante un Salvini come il Joker interpretato da Arthur Fleck, giacché “assume in modo assolutamente cosciente la figura del buffone, ma che è anche colui che nel margine del sistema può rivoluzionare le regole della politica. Quindi lo ricordiamo come inventore di miti come quello della Padania e della sacralità del Po, o come colui che in un contesto istituzionale si veste con una canottiera bianca. Insomma, un uomo fuori e contro le regole da una parte e grottesco, ironico e contraddittorio dall’altra”, ha sottolineato Bonalume.

Senza dubbio la Lega soprattuto dopo le elezioni del 2022 ha perso numerosi consensi, tanto che il mal contento comincia a respirarsi anche tra le forse politiche più forti all’interno del partito. Difatti, negli ultimi anni il partito della Lega Nord ha perso 1 tesserato su 3, che ha dirottato il proprio consenso sempre più verso Fratelli d’Italia e Forza Italia. Nel 2022 gli introiti del partito si sono ridotti a 741mila euro rispetto al milione del 2021 e in Sicilia le entrate sono scese ad appena circa 7mila euro.

Tale contesto e le ultime mosse politiche portate avanti da Salvini a Firenze in cui ha riunito le forze politiche europee di estrema destra come Marine Le Pen e Geert Wilders, sollecita numerosi preoccupazioni con l’avvicinamento delle elezioni europee del 2024, tanto da essere definito dallo studioso e saggista Tommaso Montanari, nella puntata di questa sera 7 dicembre di Otto e Mezzo di Lily Gruber su La7 , “sembra il bar di guerre stellari. C’è soltanto un nemico da odiare e la costruzione dello stesso, non c’è alcuna proposta costruttiva“.

Dunque, la cosiddetta “democrazia dell’audience” basata sull’odio, appellata così dalla politologa Nadia Turbinati. La democrazia ad oggi è spaccata, poiché gli elettori non si riconoscono più in un partito. La destra ha bisogna di utilizzare l’emotività per un fattore ideologico e identitario, ma con le mancate promesse dopo l’elezioni del 2022 anche i partiti di destra hanno perso consenso, nonostante “il Governo resta forte perché c’è un’opposizione debole. Infatti, la Meloni è vista come l’ultima spiaggia agli altri leader”.

Un Mese con un populista di Anna Bonalume
Presentazione del libro Un Mese con un populista di Anna Bonalume