Riccardo Gentile a RadioSapienza: “ La preparazione alla telecronaca é sicuramente diversa rispetto agli inizi dove c’era più insicurezza. Con il passare del tempo acquisti un’esperienza tale per cui capisci la mole di lavoro per ogni partita.
É evidente che in determinate partite, dove le squadre possono essere meno conosciute, qualche racconto rispetto ai giocatori più rappresentativi senza mai però, perdere di vista la diretta che è la cosa più importante.
Dopo le telecronache mi riascolto. Questa deve essere una prassi, aiuta a non commettere degli errori che tendiamo a ripetere.
Sicuramente le partite a cui sono più legato sono quelle che fanno parte delle grandi competizioni come Mondiali ed Europei. Sono eventi che ti rimangono, non sono solo le partite ma anche come ti avvicini alla partita, ciò che ti sta attorno.
C’è una partita in particolare che mi colpì molto: Svezia contro Trinidad e Tobago. Non di certo per il risultato, la partita terminò 0 a 0; ma per la diversità di colori, l’emozione di queste tifoserie così diverse antropologicamente.
Un’altra partita, visto che non capita spesso di commentare una squadra italiana in una finale europea, é la finale di Conference League vinta dalla Roma nel 2022.
Fortunatamente ho avuto l’opportunità di commentare giocatori come Ronaldo il fenomeno, l’ultimo gol di Baggio in Serie A, Messi e Ronaldo.
Mesut Ozil però era un genio, commentarlo mi dava veramente tanto gusto, un giocatore incredibile.
Spedizione altamente negativa quella dell’Italia all’Europeo, ho visto una squadra senza personalità. Le colpe vanno ripartite tra giocatori e allenatore che, a mio avviso, non ha fatto un gran lavoro.
L’Italia esce meritatamente. Gli azzurri non hanno mai dato la sensazione di poter crescere, giocando bene solo la prima mezz’ora contro l’Albania.
Continuo a pensare comunque che il problema dell’Italia non sia il CT ma é un problema che parte da lontano.”