Mercoledì 22 maggio alle ore 19:00 si è tenuto l’ultimo incontro del ciclo “Incontri con l’architettura del Medioevo”a cura di Guglielmo Villa. Si è parlato di Giotto e in particolare del suo lavoro alla Cappella degli Scrovegni di Padova. Il titolo dato all’incontro è infatti “Il principio di realtà. Giotto, lo spazio, l’architettura”. A tenere la conferenza presso l’aula magna della facoltà di Architettura della Sapienza è stata Serena Romano, docente presso l’Università di Losanna.
L’intervento della professoressa Romano ha preso avvio dopo i saluti di Daniela Esposito, direttrice del dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura in Sapienza e dopo un’introduzione di Guglielmo Villa, anche lui docente in Sapienza.
Dopo aver rapidamente passato in rassegna alcuni esempi di ‘ritratti’ architettonici da Giotto inseriti nella rete del significato dei suoi dipinti, la Romano si è concentrata sulla questione dei cosiddetti “coretti”, sull’arco absidale della cappella dell’Arena a Padova. Di volta in volta considerati quale riferimento funerario o quale straordinario e avveniristico esempio di pura astrazione formale, ne viene proposta una nuova interpretazione, che conduce all’interno del tessuto sociale e religioso di Padova. Ci si è anche focalizzati sul ruolo della famiglia Scrovegni nel contesto padovano, in particolare sulla figura di Enrico Scrovegni. L’intervento è poi proseguito analizzando il design architettonico e pittorico della cappella.