È stasera 16 luglio alle 18.30 l’appuntamento de “La Sapienza” a teatro: per la precisione nel misterioso e affascinante mondo del teatro antico.
Il progetto “Theatron – Teatro antico alla Sapienza” presenterà nel cortile della facoltà di matematica le “Eumenidi” di Eschilo per una prova generale a porte aperte con repliche ‘ufficiali’ il 17 e il 18 luglio (stesso posto stessa ora).
Protagonista della tragedia è Oreste, figlio di Agamennone, reo di aver ucciso sua madre Clitemnestra. L’eroe dovrà affrontare l’ira delle Erinni, personificazioni della vendetta, attraverso un percorso di redenzione a cui parteciperanno divinità dell’Olimpo. “Le Eumenidi” è il terzo capitolo dell’”Orestea” di Eschilo ed è un omaggio ai miti ellenici e alla democrazia ateniese del V secolo a.C.
Un’opera corale e molto forte, resa ancor più brillante dalla splendida regia di Adriano Evangelisti, attore e regista televisivo e teatrale, che fa muovere (o quasi danzare) i personaggi in coreografie solenni. L’intensità della tragedia e l’accortezza della regia esaltano il talento degli attori (studenti Sapienza e liceali del progetto Alternanza Scuola-Lavoro), che da marzo lavorano assiduamente allo spettacolo. I costumi e gli oggetti di scena affiancano la recitazione in modo vivo e sorprendente conciliando il mondo classico e le intuizioni dell’arte contemporanea.
Eppure, il progetto Theatron non parte dalla realizzazione di uno spettacolo teatrale, lavoro di per sé enorme, ma dal mondo puramente accademico: dalla traduzione dei drammi antichi ad opera di alcuni studenti e dottorandi dell dipartimento di Filologia Classica dell’ateneo. Gli studenti scelti a far parte del laboratorio di traduzione curano qualsiasi aspetto del testo, soffermandosi attentamente sul lessico, per dare una resa fedele all’idea di Eschilo e funzionale all’impronta che si vorrà dare allo spettacolo finale. Un lavoro complicato che deve affrontare i molti problemi filologici dei testi antichi: lacune, errori di trascrizione, presenza di differenti versioni dell’opera tramandata, eventuali mancanze di indicazioni di regia (le sceneggiature antiche non erano così accurate come quelle di ora). In questo lavoro è costante la supervisione della professoressa Anna Maria Belardinelli, a capo del laboratorio di traduzione. La riscrittura delle “Eumenidi” è durata moltissimo: da ottobre 2017 a giugno 2018, impegnando un intero anno accademico per poter essere consegnata quest’anno ad Adriano Evangelisti e ai suoi assistenti Francesca Pimpinelli e Luigi Di Raimo.
Il progetto Theatron, racconta la professoressa Belardinelli, nasce in maniera casuale dall’idea di fare lezioni alternative all’interno del corso di Filologia Classica. Nell’anno accademico 2005/2006, alcuni studenti le chiesero di lavorare alla traduzione di un testo teatrale per esercitarsi nello studio e per passione verso la letteratura antica. Scelsero il testo di “Antigone” e cominciarono a lavorarci quando si poteva, in maniera non ufficiale, senza neppure una sede specifica: “per il gusto di stare insieme e lavorare sul testo teatrale”. Alla fine si produsse una traduzione efficace e molte riflessioni intorno alla tragedia, le quali stimolarono la professoressa a organizzare un convegno sull’”Antigone” che sarebbe terminato con la rappresentazione dell’opera da parte di una compagnia teatrale professionale. Il rettore del tempo, Luigi Frati, vide l’occasione e propose un progetto che coinvolgesse non solo gli studenti di letteratura antica, ma tutti gli studenti Sapienza che volessero partecipare alla realizzazione di spettacoli teatrali a partire dalle traduzioni fatte. La proposta si trasformò in un decreto rettorale che ufficializzò e istituì il progetto Theatron nel 2010.
Tramite Alternanza Scuola Lavoro, collaborano attualmente al progetto anche studenti di alcune scuole romane: Dante, Virgilio, Lucrezio Caro, Giorgi-Woolf, Aristofane; in particolare gli studenti del liceo artistico Caravaggio hanno partecipato alla realizzazione di oggetti di scena complessi guidati dal professor Francesco Mattei.
Un’occasione per stare insieme che ogni anno trasforma lo studio e la passione per il teatro antico in uno spettacolo inedito.
Vi aspettiamo!
Miriam Petrini