«Energia: quale, quanta, per quali necessità?» è il tema dell’incontro che si è tenuto ieri, martedì 13 febbraio, nell’Aula Oriana del Dipartimento Coris dell’Università La Sapienza, per presentare il secondo volume dei «Quaderni della decrescita». È una rivista online, gratuita e affidata a un collettivo redazionale diversificato, composto da ricercatori, attivisti e attiviste di varie età e sfondi culturali.
La gestione editoriale è affidata a un comitato composto da associazioni e reti dell’economia solidale.
«Abbiamo pensato di costruire uno spazio di riflessione e di approfondimento che si impegna a riflettere sui tempi dell’attualità ma con i tempi e gli spazi di una riflessione approfondita», ha precisato Marco Deriu, condirettore della rivista, all’inizio dell’incontro.
«Quaderni della crescita» è un progetto editoriale e culturale che mira a parlare a una realtà pittosto ampia, con l’idea di costruire un confronto tra soggetti diversi e non legati solamente alla decrescita o all’economia solidale. Ma anche a riflessioni diverse, che possano aver a che fare con l’ecologia, il territorialismo, il femminismo oppure con realtà che fanno semplicemente riferimento ai movimenti interessati a riflettere sull’idea di un’alternativa culturale e politica – ancor prima che economica e sociale – a quello che riteniamo un sistema econonomico capitalistico aggrappato al paradigma della crescita, che culturalmente e storicamente siamo stati abituati a legare al tema della produzione di ricchezza e di benessere, ma che in realtà abbiamo imparato a conoscere come qualcosa legato a forme di saccheggio e di distruzione delle risorse e della natura.
L’evento, moderato dal professore ordinario di psicologia sociale nonché co-curatore della monografia Bruno M. Mazzara vede la partecipazione, oltre che del condirettore della rivista Marco Deriu dell’Università di Parma, anche del ricercatore in Sociologia dell’Ambiente e del Territorio e co-curatore della monografia Osman Arrobbio, del protettore alla sostenibilità dell’Università La Sapienza Livio De Santoli, del professor Giuseppe Ricotta, del primo ricercatore all’Istituto per i Processi Chimico-Fisici e presidente di ASPO-Italia Luca Pardi, dell’attivista di EndFossil Matilde Fravolini, del direttore di Greenpeace Italia Giuseppe Onufrio (direttore di Greenpeace Italia) e del Presidente di «ènostra» Sara Capuzzo.
Il 1° gennaio 2024 è uscito il secondo numero, caratterizzato dalla parte monografica «Energia: quale, quanta, per quali necessità?» curato da Osman Arrobbio e Bruno Mazzara con scritti di esperti tra i più importanti studiosi e attivisti del settore: Natalia Magnani e Ivano Scotti, Marianna Usuelli, Domenico Finiguerra, Mario Agostinelli, Cristiano Sabino, Luca Pardi, Stefano Tiribuzi e Luciano Celi, Jacopo Simonetta, Gianni Silvestrini, Federico M. Butera, Angelo Tartaglia, Stéphane Lhomme, Stefano Magariello, Mauro Van Aken, Mirella de Falco e Mauro Sarrica, Mario Sassi, Nello De Padova e Giovanni Piazzo.
La sezione monografica sull’energia si compone di una ventina di articoli che abbracciano diversi aspetti relativi alla transizione enrgetica e su ciò che potrà e non potrà essere. Non potendo parlare di tutti i temi trattati, Osman Arrobbio si è soffermato, nel corso del suo intervento, sul concetto di “sufficienza”, che, in qualche modo,rischia di essere confusa con altri concetti che sono già nel nostro repertorio concettuale. Per Arrobbio, le definizioni più convincenti sono quelle che vedono la sufficienza energetica come «la situazione di base in cui i servizi energetici sono soddisfatti in maniera equa e nella quale i limiti ecologici non sono oltrepassati» e come «un percorso volontario e organizzato per ridurre il consumo di energia e risorse naturali attraverso cambiamenti degli stili di vita, delle pratiche, dei valori, delle norme, dei comportamenti e dei modi di organizzazione collettiva». Per cui gli stili di vita richiamati dalla società della sufficienza energetica saranno sensibilmente diversi rispetto ad oggi. Non avremo soltanto la società attuale con strumenti tecnologici migliorati, ma si viaggerà di meno, si avranno abitazioni, veicoli e frigoriferi mediamente meno ingombranti, temperature invernali meno alte negli edifici, minor utilizzo di luce artificiale nelle ore notturne e molto altro. Ma allo stesso tempo si avrà una vita liberata dalla possibilità di consumare troppo e dal disagio provocato dal sapere di avere uno stile di vita molto incompatibile con l’equilibrio della biosfera.
Negli ultimi anni sta crescendo l’interesse per la riduzione dell’impatto umano sull’ambiente, specialmente di fronte alle attuali crisi ecologiche e ai desideri delle persone in tutto il mondo. Sostenibilità ed Equità possono realizzarsi solo attraverso politiche basate sulla condivisione e la collaborazione responsabile. Per questo motivo, è essenziale presentare proposte convincenti che coprano diversi aspetti, scientifico-disciplinari, pratici e teorici.
«Il tema delle disuguaglianze è un tema cruciale delle battaglie che noi stiamo facendo per la riduzione. Occorre rendersi conto che il sistema basato sulla crescita infinita di produzione, consumi e profitti è fondato e strutturalmente inscindibile dalla disuguaglianza sociale. La decrescita è una strada per risolvere innanzitutto il problema delle disuguaglianze.» ha detto il professor Bruno Mazzara ai nostri microfoni.
In Italia, negli anni, sono emersi gruppi di ricerca e attivisti impegnati nel trovare vie concrete di superamento degli attuali modelli sociali basati sulla competizione, la predazione e la violenza. Si è pensato, dunque, di creare uno strumento di approfondimento attorno all’idea della decrescita, una “rivista aperta” a chiunque abbia contributi utili per costruire un futuro sostenibile. L’obiettivo è essere accurati nelle analisi e allo stesso tempo propositivi nelle soluzioni operative.
La rivista è disponibile e scaricabile gratuitamente online all’indirizzo www.quadernidelladecrescita.it. Per riceverne una copia, è necessario compilare un modulo e seguire le istruzioni. Questo sottolinea l’impegno nel diffondere informazioni in modo inclusivo.
Interviste e articolo a cura di Francesca Benassi e Azzurra Di Folco.
Locandina Quaderni della Decrescita