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Quinto e ultimo giorno a Più Libri Più Liberi: il grande finale

La Nuvola di sera, Più Libri Più Liberi

La Nuvola di sera, Più Libri Più Liberi

La Nuvola di sera, Più Libri Più LiberiDomenica 8 dicembre, Più Libri Più Liberi è giunta alla sua conclusione. La Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e ospitata presso il Roma Convention Center La Nuvola, ha registrato numeri simili a quelli dell’anno scorso.

L’edizione 2024 conferma anche quest’anno l’evento come centro di attrattiva per curiosi e appassionati, dove cultura, dialogo e riflessioni appaiono come strumenti necessari e sempre più indispensabili per una realtà che sta mutando.

«La fiera è una grande festa dedicata a chi ama i libri» afferma Innocenzo Cipolletta, presidente dell’AIE, evidenziando la presenza di giovani e scrittori che hanno contribuito a rinnovare l’entusiasmo e la passione per i piccoli e medi editori italiani. Con un’affluenza di oltre 110mila persone, PLPL è fondamentale per promuovere la lettura: Fabio Del Giudice, direttore, infatti, esprime sentiti ringraziamenti a tutti i partecipanti, agli editori e alle istituzioni.

Annamaria Malato, presidente della Fiera, ha ribadito la necessità dell’ascolto e del confronto, che quest’anno si sono tradotti in oltre 700 incontri e 1200 relatori.

La domenica degli eventi

Numerosi eventi anche nella quinta giornata, con lunghe code in particolare per gli incontri con Alessandro Barbero che, insieme a Loredana Lipperini, ha presentato il suo Romanzo russo (Sellerio Editore). Carlo Rovelli in dialogo con Marco Motta, invece, ha spiegato alcuni dei concetti più rivoluzionari della fisica moderna, in occasione dei dieci anni di Sette brevi lezioni di fisica.

Tra collettività e comunità

Gli incontri hanno tessuto un intreccio di temi, emozioni e visioni che si sono incontrate in dialoghi ricchi di sfumature. Le riviste, come raccontato per la nuova linea editoriale cartacea Legami (Edd Editore) di Lucy, a cura di Nicola Lagioia, diventano spazi di comunità, non sono luoghi di raccoglimento per la stesura di articoli. L’idea è proprio quella di creare vere piattaforme (fisiche, oltre che digitali) in cui le persone hanno modo di incontrarsi e costruire legami tangibili. Spazi politici – così definiti dallo scrittore – che includono diversi scrittori e scrittrici in continuo cambiamento, per avere contenuti sempre diversi, nuovi e innovativi.

Tale spirito collettivo si riflette anche nei libri, vincoli emotivi che resistono al tempo e ancorano alla vita. È per questo che un testo non è solo un oggetto, ma qualcosa che va oltre il suo valore esterno: sottratto dallo spazio in cui era, viene inserito in un nuovo luogo, un nuovo contesto, a prescindere dal suo utilizzo (non necessariamente circoscritto alla lettura).

Questa resilienza emerge anche in Popoff, testo di Graziano Gala, pubblicato da minimum fax, dove il protagonista, malleabile come gomma, si rialza continuamente nonostante le avversità, mostrando come anche quando viene fatta a pezzi un’immaginazione che ci si è creati si può trovare ancora e ancora un senso d’appartenenza nei luoghi.

Graziano Gala racconta il suo Popoff a Daniele Petruccioli
Graziano Gala racconta il suo Popoff a Daniele Petruccioli

Viaggi tra interni ed esterni

Anche il viaggio esplorativo di Exit Reality (Nero Editions), scritto da Valentina Tanni, indaga il desiderio di superare i confini della realtà conosciuta. Le estetiche di internet, come il weirdcore o il dreamcore, e pratiche come il reality shifting, testimoniano quel bisogno intrinseco nella natura umana di costruire nuovi mondi o, meglio, di ritenere che quello vissuto non sia l’unico esistente.

L’esigenza sembra simile alla narrativa della scrittrice Sally Rooney dove, come racconta Fuani Marino a Paolo Di Paolo, autrice di In Irlanda con Sally Rooney (Giulio Perrone Editore), i suoi personaggi si muovono tra realtà rurali e urbane, tra la campagna irlandese e Dublino. Attraverso dialoghi che trae dalla vita di tutti i giorni e che – come racconta lei stessa – ai più potrebbero apparire insignificanti, Rooney riesce a far emergere la banale complessità dei rapporti umani. Il quotidiano entra in contatto con una profondità emotiva in grado di parlare anche a un pubblico non geolocalizzato alla terra verde, e intergenerazionale. Lo sfondo sempre fuori fuoco diventa ugualmente strumento narrativo e complice delle azioni dei protagonisti, che si ritrovano a vivere vite reali anche al di fuori dei testi.

 

Valentina Tanni in dialogo con Edoardo Camurri e Vanni Santoni
Valentina Tanni in dialogo con Edoardo Camurri e Vanni Santoni

Il linguaggio del cibo

Il cibo diventa efficace strumento di connessione in Siamo ingredienti e non sapevamo di esserlo della chef Victoire Gouloubi (Trèfoglie). L’arte culinaria si trasforma in un mezzo per raccontare storie, riflettere su temi sociali e abbattere stereotipi culturali. Il cibo, come i libri, può essere salvezza – come racconta la sua autrice, nata in Congo – ma è anche linguaggio universale, in grado di legare le persone alla propria terra natìa, anche se lontana, e agli altri. Una celebrazione della diversità, sia di piatti che di culture, di mondi apparentemente lontani che si intrecciano di continuo.

Victoire Gouloubi in dialogo con Francesca Romana Barberini
Victoire Gouloubi in dialogo con Francesca Romana Barberini

Ultimi bilanci

La scrittura, che sia per una rivista, un romanzo o un articolo, rimane un modo per creare connessioni. Le comunità nate attorno a una rivista appaiono simili ai gruppi che condividono estetiche digitali o alle famiglie che tramandano ricette, che riscoprono la forza dei sapori e costruiscono ponti tra culture.

Tema centrale, in ogni caso, rimane la soglia: che si tratti di attraversarla per uscire dalla realtà, di usarla per creare legami o per rimanere sospesi in un limbo creativo, rappresenta sempre un luogo di trasformazione da cui ripartire.

In questo contesto, Più Libri Più Liberi 2024 ha offerto l’opportunità per riflettere sul valore delle storie, sul loro potere di unire e trasformare. L’atto creativo è emerso, nelle sue numerose forme – dialoghi, libri, sapori – come potente strumento per superare barriere e immaginare nuove realtà, con la dimostrazione che ogni gesto, ogni legame, ogni storia è parte di un mosaico universale.