Giovedì 9 novembre la sala degli Arazzi nella sede RAI di Viale Mazzini a Roma ha ospitato la presentazione del volume “Il racconto di Francesco. La comunicazione del Papa nell’era della connessione globale”, a cura di Anna Maria Lorusso (Università di Bologna) e Paolo Peverini (Università Luiss “Guido Carli”, consultore della Segreteria per la comunicazione).
«Il libro nasce da un incontro sulle modalità di narrazione del Papa a cui ho partecipato l’anno scorso a Bologna presso la Scuola Superiore di Studi Umanistici fondata da Umberto Eco. In quell’occasione si è sviluppato un dialogo con la comunità dei semiologi italiani che poi si è allargato ad altre università come la Luiss, la Sapienza, la Cattolica. Si è colta, dunque, l’importanza di studiare alcune prassi comunicative di Francesco che così sono diventate oggetto di analisi accademica». È quanto ha dichiarato mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, intervenendo in apertura all’evento. Insieme alla nascita, ha illustrato l’ossatura del volume in questione, un percorso che comprende vari capitoli, paragonabili a pezzi di un unico racconto complessivo.
Oltre a mons. Viganò e ai due curatori Peverini e Lorusso, sono intervenuti anche Isabella Pezzini (La Sapienza, Università di Roma) e Franciscu Sedda (Università di Cagliari). I concetti su cui tutti i protagonisti della giornata hanno insistito ruotano intorno al concetto di equilibrio fra opposti: fra discorsi del Papa e discorsi sul Papa, fra rinnovamento continuo e riconoscibilità, fra comunicazione spontanea e quella strategica. L’analisi condotta all’interno del libro permette di approfondire la figura del Papa come una ‘macchina semiotica’ e di riflettere sulla sua capacità di ‘rimediazione’ attraverso l’uso strategico di vari social, da Twitter a Instagram, e sul suo peculiare tipo di storytelling. Per dirlo con le parole di Peverini, è importante «il passare dai molti media ai multimedia, cioè che il Papa è oggi, in pratica, un oggetto multimediale, un corpo che parla attraverso molti linguaggi».
Alessandro De Benedictis
Federica Tuseo