I must have “da non lasciare a casa”, gli amanti del Sziget Festival, li conoscono bene: tenda, materassino, sacco a pelo, torcia, occhiali da sole e costume da bagno. “Perché?”, si chiederanno i novelli.
La risposta è la stessa da 26 anni: Sziget Festival, nato come rassegna musicale locale e divenuto il festival più grande d’Europa delle culture giovanili, , è un evento che si vive “on the road” in cui formalità e lusso superfluo vanno, invece, tra “cose da lasciare a casa”.
Ad essere lussuosa e nobile, piuttosto, la mission dell’evento:
“SIAMO TUTTI DIFFERENTI: PROVENIAMO DA POSTI DIVERSI NEL MONDO, PARLIAMO LINGUE DIVERSE, CREDIAMO IN RELIGIONI DIVERSE, ABBIAMO COLORI DELLA PELLE DIVERSI, ABBIAMO INTERESSI E GUSTI DIVERSI. TUTTAVIA, QUANDO SIAMO INSIEME REALIZZIAMO CHE LA DIVERSITÀ CI UNISCE ED È POSSIBILE CAMBIARE L’AMBIENTE CHE CI CIRCONDA!”
La love revolution parte con la musica e quest’anno comincia la sua marcia, dall’8 al 15 agosto, dalla suggestiva location dell’Obuda Island, a pochi chilometri dal centro di Budapest.
Non un semplice festival, ma un viaggio: la prestigiosa line up, che vanta i più svariati generi musicali provenienti da orizzonti internazionali, si intreccia ad una programmazione teatrale, performativa, cinematografica e sportiva. All’interno dell’isola che abbraccia il Danubio, infatti, le attività da svolgere dalla mattina sino all’alba accontentano ogni peculiarità e esigenza: campi da calcio, calcetto, volley, una torre per il bunjee jumping, lezioni di yoga per rilassarsi, area chill out per consolidare amicizie nate tra gli alberi e le acque del fiume.
Tra gli spazi di socializzazione, amicizia e ombra (aspetto assolutamente non trascurabile nella soleggiata Budapest), ne spicca uno dal calore tutto italiano: l’Alternativa Camping, un servizio intermedio tra il campeggio base e il VIP Camping ben fornito in fatto di simpatia, buon cibo e allestimento in stile tipicamente tricolore.
A fare da mattatori e a far ballare l’isola, ci pensano i nomi che infiammano l’estate di Budapest:
Gogol Bordello, gli Artic Monkeys, Gorillaz, Kendrik Lamar, Lana del Rey, Kygo, Dua Lipa, i Wolf Alice, Mumford & Sons, Liam Gallagher, Shawn Mendes, Bastille, gli psichedelici King Gizzard and the Lizzard Wizzar. Ma ancora, tra i diversi stage che attraversano l’island of freedom, le sonorità de The Poppers e Strapo all’Europe Stage, il ritmo di Sama, San Francisco Beat e Nicolas Lutz al Colosseum . Dubapest HiFi e Love Alliance per gli amanti del raggae o le sonorità latine.
Il Lightstage, invece, popula di nomi italiani: è toccato a Willie Peyote, con il suo rap irri
verente, aprire la serata dello scorso 08 agosto. A proseguire la staffetta del tricolore: Joan Thiele, Galeffi, LIM, Francobollo, Gio Evan, Espana Circo Este, Siberia, Giungla, gli Andead, Motta.
Sette giorni no-stop, 1.000 spettacoli musicali di diversi tipi, mezzo milione di persone attese: con zaino in spalla e programma alla mano, Radio Sapienza sbarca nell’Isola della Libertà per raccontarvi il grande happening che ogni anno, da più di vent’anni, fa atterrare sull’isola di Obuda il “best of” del mondo pop, del panorama rock e dell’elettronica internazionale.
Stay tuned: i nostri canali social guarderanno, balleranno e ascolteranno per voi!
Il viaggio verso la love revolution sta per partire.
Intanto, alcuni tra i bellissimi scatti di @rockstarphotographers:
Nicoletta Labarile