Nel pomeriggio di giovedì 11 maggio 2023, presso l’edificio di Scienze Politiche dell’Università di Roma La Sapienza, si è tenuto l’incontro di presentazione del libro “L’Italia e la sua Costituzione. Una storia” scritto dal professor Raffaele Romanelli (autore in sala) e pubblicato da Laterza (2023). Il coordinamento organizzativo dell’evento è stato a cura del Master in Istituzioni Parlamentari “Mario Galizia” per consulenti d’Assemblea, in collegamento con la Fondazione Sapienza.
Ad aprire l’incontro con i saluti istituzionali sono stati Giulia Caravale, direttrice del Master in Istituzioni parlamentari Mario Galizia per consulenti d’Assemblea e docente di Diritto Costituzionale italiano e comparato, ed Eugenio Gaudio, presidente della Fondazione Roma Sapienza, già Magnifico Rettore dell’Università La Sapienza e docente di Anatomia Umana. La professoressa Caravale, dopo una breve introduzione del volume, ha posto l’attenzione su una questione molto accesa nel dibattito pubblico e soprattutto politico, e che è stata trasversale a tutto l’incontro del pomeriggio: le riforme Costituzionali e il dibattito che ne consegue. Ha sottolineato come la Storia, non priva di certezze e contraddizioni, offra importanti spunti di riflessione, se si guarda agli equilibri di governo, alle crisi di Stato e alle crisi dei partiti. A seguire, il professor Gaudio, dopo i saluti, ha affermato come nel libro, che è di Storia, ma anche di Politica e Diritto, sia rilevante il fatto che si tratti di una Costituzione fatta non solo di norme, ma anche e soprattutto di valori.
Successivamente, gli illustri ospiti della tavola rotonda sono intervenuti alla presentazione del volume offrendo ognuno un proprio contributo alla discussione sui temi della Costituzione trattati nel libro del professor Romanelli. Gli interventi sono stati condotti e moderati dal professor Fulco Lanchester, costituzionalista e saggista italiano, docente di Diritto Costituzionale italiano e comparato; prima di dare la parola agli altri partecipanti, il professore ha evidenziato l’approccio concettuale di tipo storico-costituzionale rispetto ai temi trattati, e la precisa analisi con la quale viene svolta una profonda riflessione sulla storia costituzionale, la quale – ha detto – è strettamente correlata alla storia contemporanea. Gli altri interventi che si sono susseguiti nel corso dell’evento sono stati a cura di Stefano Ceccanti (costituzionalista e politico italiano, ex deputato alla Camera per il Partito Democratico, già senatore della Repubblica dal 2008 al 2013), Vincenzo Lippolis (giurista e funzionario italiano, Professore ordinario di Diritto pubblico comparato in quiescenza), Paolo Ridola (Professore di Diritto pubblico comparato, Preside della Facoltà di Giurisprudenza di Sapienza Università di Roma) e Luciano Violante (ex magistrato e politico italiano, parlamentare alla Camera dei deputati dal 1979 al 2008, presidente della Camera dal 1996 al 2001). Nel corso dei vari interventi, è stata messa in luce il corso della storia piuttosto turbolento che appartiene alla Costituzione sin dalla sua nascita, su come essa sia stata messa in discussione su alcuni punti, ma anche sempre molto difesa, tornando fino al punto di partenza che risulta poi essere quello attuale: una riforma costituzionale può essere considerata lecita o mantenere la Costituzione nella sua forma originale è l’unica via d’azione corretta? Temi ampi che talvolta hanno necessitato di profondi scavi attraverso vari decenni della Storia italiana da parte degli ospiti, che hanno espresso una propria riflessione partendo da (o terminando con) un passo del volume in presentazione. Si è dunque discusso di Storia e di Politica, di 1948 e 1977, di semipresidenzialismo e premierato, di inquietudini della società italiana, del Parlamento come arena di opinioni ma anche come forma di stabilità e assetto, per arrivare ad un equivoco che emerge dalle pagine del libro: la Costituzione serve a esercitare il potere che deriva dal consenso o serve a limitare il potere che deriva dal consenso? L’importanza del libro di Romanelli sta proprio nel fatto che esso permette di riflettere su tutte le complesse questioni che si trovano alla base della Costituzione. Un pensiero che Violante ha espresso alla fine del suo intervento riguarda la speranza: “qual è un limite di fondo che non c’è stato nel passato e che c’è oggi? È l’assenza di speranze. Le classi politiche dirigenti non immettono speranza nella società, e la speranza è importante perché questa rappresenta il progresso positivo del Paese”.
Dopo gli interventi degli ospiti, è lo stesso autore del libro, il professor Romanelli, a prendere la parola, il quale riprende alcuni degli interventi sviluppati nel corso del pomeriggio per aggiungere un proprio contributo o una propria riflessione. Anche l’autore si è soffermato sul tema delle riforme costituzionali, aggiungendo che ad oggi c’è uno iato tra Diritto e Politica, prima di svolgere una breve ma lucida analisi su alcuni fatti storico-politici rilevanti all’interno del panorama italiano e della sua Costituzione.