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RAI: il futuro dei media tra competenze e innovazione

Al centro della conferenza del 4 dicembre presso il Roma Convention Center (La Nuvola) – in occasione dell’evento “Più Libri Più Liberi” – si è svolta la presentazione del volume “I lavori del futuro”, realizzato dall’Ufficio Studi RAI; un lavoro che getta le basi per ripensare ruoli, competenze e strategie dei media di servizio pubblico, analizzando le sfide e le trasformazioni nell’era digitale.

Il libro e i suoi obiettivi: “il presente del futuro”

Francesco Giorgino, direttore dell’Ufficio Studi RAI, ha spiegato che il volume si concentra sull’analisi dei trend tecnologici, sociali e culturali, fornendo strumenti per affrontare le sfide future. “La RAI non può limitarsi a celebrare il passato: deve studiare il cambiamento per costruire traiettorie future” ha dichiarato, sottolineando l’importanza del dialogo con le giovani generazioni. Il volume, arricchito dai contributi di esperti come Giulio Carè, Enrica Damini e Martina Mauri, propone 20 nuovi job profile e identifica 51 competenze essenziali per il futuro dei media.

Nei suoi vari interventi il focus è stato diretto ai giovani presenti, stimolandoli a mantenere sempre in ardere la curiosità anche nella formazione, per far sì che “ad una crescita culturale si accompagni una crescita personale”. Tra i richiami a Kelsen, Saussure e Sant’Agostino, il direttore Giorgino ammette “il presente del futuro è realizzabile solo intervenendo nel presente del presente, mentre conserviamo il presente del passato”.

La produzione TV e il futuro dei mestieri

Stefano Balzola, vicedirettore Produzione TV, ha invece messo sotto i riflettori la complessità e l’importanza del lavoro dietro le quinte. Nel suo intervento, ha evidenziato come l’esperienza e le nuove tecnologie si stiano integrando per innovare gli approcci lavorativi, anticipando il video

I mestieri della TV”, proiettato durante la conferenza, che celebra la “grande macchina” che si cela dietro la produzione televisiva. “La RAI deve continuare a essere uno standard, non solo tecnologico ma anche culturale”, ha concluso Balzola, sottolineando, in risposta al pubblico, l’importanza della competenza.

Consigli ai giovani? Ogni percorso formativo sa dimostrarsi utile, ed anzi “ciò che distingue la Rai è proprio l’attenzione alle competenze trasversali”, conclude Balzola.

Il cuore della trasformazione: competenze e formazione

Antonio d’Avino, responsabile di Rai Academy, ha spiegato nei suoi interventi che la RAI sta lavorando per mappare le competenze dei suoi dipendenti, e avrebbe coinvolto già circa 5.000 persone. Sembra chiaro che l’azienda stia creando un modello di formazione per preparare i suoi lavoratori alle sfide future, con particolare attenzione alle competenze digitali. “Abbiamo censito 850 competenze per costruire un piano formativo che supporti la trasformazione della RAI in una digital media company” ha espresso sodisfatto d’Avino, sottolineando come l’obiettivo non sia solo quello di aggiornare le competenze esistenti, ma anche di svilupparne di nuove per rimanere competitivi nel mercato; per questo motivo sul Portale Rai www.lavoraconnoi.rai.it sono periodicamente caricati bandi di concorso  per varie posizioni. Nonostante l’innegabile crescita dell’occupazione giovanile in Rai, conclude d’Avino, è necessario continuare sulla strada che da qualche anno si è deciso di tracciare, investendo sempre più risorse.

Conclusioni e prospettive

L’incontro ha messo in luce come tradizione e innovazione siano i pilastri su cui la RAI sta costruendo il proprio futuro. Con un’attenzione particolare alle competenze e alle giovani generazioni, il volume presentato rappresenta una guida per affrontare con coraggio le sfide di un settore in continua evoluzione.

Il coraggio di innovare nasce dalla conoscenza e dalla visione“, ha concluso Giorgino, invitando a considerare il libro come uno strumento per immaginare il futuro dei media e delle competenze professionali.

Alessandro Romagnoli