Classe 1996, Rbsn – al secolo Alessandro Rebesani – ha incantato il pubblico presente presso l’Auditorium della Nuvola di Fuksas con una lunga performance carica di emozioni e di significati.
Nato a Roma e cresciuto con il Traditional Folk, è approdato dopo numerose esperienze e collaborazioni al TEDx Roma lo scorso 4 Maggio e noi abbiamo colto l’occasione per porgli qualche domanda.
Sei classe 1996. Come mai un ragazzo di 23 anni decide di partecipare proprio al TEDx?
“Penso che la partecipazione al TEDx sia un modo per raggiungere tanta gente; nel momento in cui ti occupi di fare musica o ti muovi in qualsiasi ambito dello scibile umano e comunque in questa società, il raggiungere tante persone è all’interno delle cose che vuoi effettivamente fare. Partecipare al TEDx per me è stata una cosa strana perché io suono, faccio musica”
Ecco, quindi come è nata l’idea?
“Il team di gente che mi gravita intorno ha pensato che io sarei stato appropriato per questo tipo di evento. Lo scopo non è la musica fine a se stessa ma c’è la voglia di sbobinare un concetto che riguarda il rispetto degli archetipi dell’essere umano, della natura; noi siamo fatti di natura e, tramite il concetto di carriera del XXI secolo, questo viene molto dimenticato; è per quello che mi sono preso lo spazio per specificare che siamo simili.”
Questo concetto di uomo associato alla natura, immerso nell’ambiente, com’è venuto fuori?
“Ci sono fior fior di libri di gente molto anziana che ne parla. Te ne cito due: uno si chiama Il mito di Sisifo di Camus e un altro è invece uno dei miei libri preferiti, La dialettica dell’Illuminismo di Adorno che, riprendendo la negatività della Scuola di Francoforte, sottolinea il dominio dell’uomo che viene imposto sulla natura. Però al tempo stesso l’uomo è fatto di natura quindi è l’uomo che si impone su se stesso. E’ partito da quello ma naturalmente c’è anche il mio punto di vista che è quello di un giovane, il ragazzo bianco all’interno della società del diciannovesimo, ventesimo, ventunesimo secolo.”
Penso a Greta Thunberg. Possiamo definirti la colonna sonora di questa rivoluzione?
“Beh, sarebbe una cosa molto figa. Se vuoi, puoi farlo! (ride, ndr)“.
La sua biografia:
Classe 1996, nato a Roma, istruito in inglese. Cresciuto con il Traditional Folk. La concezione di musica come linguaggio lo avvicina al Jazz e Soul divenuti poi oggetto di studio e fondamenta di un personalissimo iter salvifico. Le esperienze accademiche iniziano a Roma con musicisti gipsy jazz e fusion, continuano al Berklee College of Music (Boston) nel 2015 e poi al Leeds College of Music fino a maggio 2018. Collaborazioni con realtà come TATE modern, l’etichetta Tight Lines ed il ruolo di frontman nella band “Ataari” permettono l’immersione nella florida scena odierna del nu jazz inglese. Tornato in Italia apre per artisti come Joe Victor, Yombe, Ainé e Mòn e conclude la produzione di un EP “ Soul Searching ” a cura di Luca Gaudenzi (Pyramid Produzioni) con la partecipazione di musicisti come Emanuele Triglia, Benjamin Ventura e Roberto Angelini.
Carmelo Arena
Credits photo Instagram: @tedxroma