L’ 8 aprile, sbarca a Roma la prima esposizione, promossa da Venice Exhibition srl, che mostra ai visitatori come sia realmente fatto il corpo umano, in tutte le sue componenti e come esse vengano modificate dall’avanzare del tempo e dalle malattie.
“Real bodies, scopri il corpo umano” è un vero e proprio viaggio nell’anatomia, che va oltre il semplice studio degli enormi libroni per gli esami, dando la possibilità di vedere il funzionamento di muscoli, tessuti, ossa, tendini e cellule.
La mostra, reduce da un inaspettato successo a Milano in cui ha ottenuto più di 250mila visite, sarà visitabile fino al 2 luglio presso l’area espositiva del Guido Reni District e le prevendite dei biglietti sono aperte già da febbraio. Viene data anche la possibilità di scegliere un biglietto a data aperta o prefissata.
Sono più di 350 i corpi e gli organi umani esposti all’interno, donati da circa 160 volontari, ed articolati in dieci sezioni.
Per la riproduzione e la conservazione è stata utilizzata la tecnica della plastinazione, un procedimento che permette la conservazione del corpo umano tramite la sostituzione dei liquidi all’interno degli esseri organici con polimeri di silicone.
Oltre a rendere i corpi rigidi e inodori, questa tecnica mantiene inalterati i colori e permette, in questo caso, di far assumere loro alcune posizioni della vita di tutti i giorni.
Un’intera sezione, che è stata denominata “Galleria degli Atleti”, è dedicata all’esposizione di corpi nell’atto di compiere la maggior parte delle discipline sportive più diffuse tra cui lancio del disco, tiro con l’arco, corsa, ginnastica artistica e sollevamento pesi: lo scopo è quello di poter osservare da vicino anche le più minime contrazioni muscolari che avvengono nel più immediato o nel più studiato dei movimenti umani e magari dare un ironico schiaffo morale alle Olimpiadi che Roma non ospiterà…Anche questa, in qualche modo, può essere a ragione considerata una celebrazione del mondo dello sport.
Oltre ad assumere tutte le caratteristiche di un rivoluzionario modo di studiare anatomia, quasi fosse un’enorme enciclopedia vivente, la mostra vorrebbe forse invitare tutti a porre sempre attenzione al proprio corpo, in tutti i gesti della vita e in tutte le sue sfumature.
Ludovica Mora