Il marchio Warp quando si parla di elettronica è sempre un assicurazione importante sulla qualità degli artisti. Quando poi questi sono uno dei nomi più longevi dell’etichetta discografica britannica, che da Not For Threes del 1997 a Feorm Falorx del 2022 hanno realizzato ben 13 album, sempre reinventandosi e sperimentando forme diverse di elettronica, è chiaro come l’appuntamento con la musica dei Plaid di giovedì 5 ottobre 2023 nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, organizzata dal Romaeuropa Festival, fosse imperdibile per gli appassionati di musica elettronica.
I Plaid, duo composto da Ex Handley e Andy Turner attivo dagli anni ’90, sono una di quelle band che assieme ad artisti come Aphex Twin, Boards of Canada, Squarepusher ed Autechre, hanno avuto un posto di rilievo nel mondo dell’elettronica, unendo influenze dal funk e dall’hip hop a suoni sintetici e dance e collaborando anche con artiste e vocalist come Bjork e Mara Carlyle.
Due console ai lati di uno schermo, da un lato Ed Handley e il chitarrista Benet Walsh (Mason Bee), dall’altro Andy Turner ed Emma Catnip, che si occupa dei visuals. Ed è infatti il comparto visivo che diventa il cuore della performance, accompagnando il pubblico in un viaggio nello spazio, tra mondi futuristici iper urbanizzati, nature fantastiche, tecnologie giocattolo plasticose ed universi speculari che ricordano le grafiche degli ultimi album di Bjork. Questo flusso di immagini è generato dall’intelligenza artificiale Dall-E con l’utilizzo di Outpainting, creando loop di immagini in continuo movimento e che sembrano crearsi l’uno nell’altro in un flusso senza fine.
Il live, che privilegia l’ultimo album Feorm Falorx, suonato integralmente, viene arricchito dalla chitarra di Benet Walsh (Mason Bee), che offre dinamicità al set, mentre il pubblico al buio seduto tra le poltrone dell’auditorium osserva come rapito da una specie aliena i visuals di Emma Catnip. Un’esperienza quasi ipnotica e particolarmente interessante nella sua ricerca multimediale, che combina musica, videoarte e tecnologia, dato che quello delle IA è da sempre una tematica cara alla musica elettronica (in particolare nel caso degli Autechre).
Dall’elettro funk di “Wondergan” al beat metallico di “C.A.”, l’esibizione dei Plaid si conclude dopo un breve encore con i synth ariosi e rimbalzanti di “CLOCK”, pezzo tratto dall’album del 2016 The Digging Remedy, accompagnato da un universo di orologi quasi disciolti in un flusso senza tempo. Un’esperienza di ibridazione tra video e audio riuscitissima e molto apprezzata dal pubblico, che nelle poche piccole pause ha ricoperto di applausi gli artisti sul palco, che hanno offerto al Romaeuropa Festival un’esperienza davvero unica nel suo genere.