Martedì 18 marzo si è tenuta la conferenza di Ateneo “Sapienza per la parità di genere”, in Sala Senato del Rettorato. Un incontro che formalizza una serie di iniziative che la nostra università, prima di tutti, è riuscita a rendere realtà. Una strada che, mattoncino dopo mattoncino, continua a costruirsi sulla stessa idea: “formare al sapere significa anche educare al rispetto e all’inclusione”.
“LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI”: formare e sensibilizzare
La conferenza si è aperta con l’intervento della rettrice Antonella Polimeno, che ha ricordato tutte le iniziative poste in essere negli ultimi anni. Dal Centro Antiviolenza di Ateneo a San Lorenzo (2022), al corso di formazione “Safe Zone”. Poi, la presentazione del corso “La cassetta degli attrezzi, contro la violenza di genere”, aperto a tutta la comunità Sapienza. Il corso verrà inaugurato il 20 marzo e si articola in 19 moduli, scanditi in 20 ore di lezione online. “Un progetto che rappresenta un unicum nazionale” sottolinea la rettrice Polimeni. Il corso potrà essere inserito tra le attività a scelta di ciascun piano formativo, dando diritto a 3 CFU.
È consultabile sul Catalogo dei Corsi di Studio al link che segue https://corsidilaurea.uniroma1.it/it/view-course-details/2024/30866.
GEP: gli obiettivi e i risultati
Sotto il coordinamento di Anna Maria Giannini, delegata dalla Rettrice alle Politiche per le pari opportunità, ha seguito l’intervento di Giuseppe Ciccarone. Prorettore vicario e coordinatore del GEP (Gender Equality Plan) Team, il prof. Ciccarone ha riassunto la rendicontazione del “GEP 2022-2024”. “Il piano oltre ad essere un adempimento per accedere ai finanziamenti europei, è un modo per indicare una strada con azioni concrete”, spiega il Prorettore. Diviso in 5 aree, 10 obiettivi e 26 azioni, il GEP 22-24, il piano ha visto concretizzarsi 19 delle azioni previste (circa il 73%).
Il nuovo GEP 2025-2027, approvato nel dicembre scorso, è strutturato sulle stesse aree di lavoro del precedente. Si struttura su 22 azioni che danno continuità agli obiettivi fissati in questi anni. “Riteniamo che questo nuovo GEP voglia continuare ad essere un’assunzione di responsabilità precisa da parte dell’Ateneo su tutti i processi di valorizzazione delle differenze che abbiamo messo in atto”, ha concluso il professor Ciccarone.
I dati sono consultabili sul sito di Ateneo al link https://www.uniroma1.it/it/pagina/piano-luguaglianza-di-genere-gender-equality-plan-gep.
EQUITY PLAN: oltre la parità di genere
Il GEP 25-27 si coniuga con l’Equity Plan 2025-2027, presentato dal prorettore per la Quarta missione Fabio Lucidi. Si tratta di un piano di lavoro parallelo che “trova premessa e completamento nel GEP”, diviso in 19 azioni trasversali. L’obiettivo, spiega il prof. Lucidi, è quello di “non cadere nell’errore di trattare le singole disuguaglianze come fossero temi separati”. Si tratta, quindi, di un sistema di azioni che agiscono, normativamente, su ciascuna delle aree di diseguaglianza. Il focus della “Quarta missione” viene così a tradursi: “unicità, valore e collettività”. “L’unicità crea valore dentro un contesto capace di riconoscerla e di renderla percepibile” come, spiega il Prorettore, “un tulipano rosso in un campo di tulipani bianchi ha valore perché è dentro uno spazio di tulipani diversi”.
Il programma dell’Equity Plan 25-27 è consultabile al link https://www.uniroma1.it/it/pagina/equity-plan.
Hanno arricchito l’incontro gli interventi di Loredana Segreto (Direttrice generale) e Silvia D’Oro (Consigliera di parità della Regione Lazio). Poi Giulia Barile, studentessa del corso di laurea magistrale di “Gender studies, culture e politiche per i media e la comunicazione” . Infine, la chiusura della Rettrice.
La strada che il nostro Ateneo ha tracciato rappresenta “un unicum a livello nazionale” da rivendicare, conferma la rettrice Polimeni. Per riprendere la metafora del professor Lucidi, l’università ha il dovere civico di curare quel campo di tulipani: garantire che ognuno di essi fiorisca nel proprio colore.