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Rock e solidarietà: Edoardo Bennato incanta La Sapienza al Concerto per la pace

Il 20 maggio l’aula magna del rettorato ha ospitato il cantautore Edoardo Bennato in occasione del concerto per la pace organizzato da Sapienza Futura in collaborazione con la Cooperativa Garibaldi, Esperantia e l’università La Sapienza.

L’evento ha dato l’opportunità di condividere un messaggio positivo di pace e di manifestare la vicinanza della comunità universitaria ai popoli coinvolti nei conflitti. La presidente di Sapienza Futura Claudia Caporusso e Raffaele d’Alfonso del Sordo, altro rappresentante dell’associazione, hanno introdotto il concerto con degli interventi volti a richiedere il cessate il fuoco per tutti i conflitti e a invitare i presenti a valorizzare l’università, sfruttandola come luogo di confronto e di crescita.

L’ingresso dell’artista è stato però anticipato da una contestazione. Dal pubblico si è alzata una ragazza, esibendo una bandiera della Palestina, che ha espresso il suo dissenso verso l’evento. La contestatrice ha accusato l’Università di ipocrisia per via dei rapporti intrattenuti con alcune imprese belliche, colpevoli secondo lei di veicolare la cultura della guerra. I rappresentanti di Sapienza Futura hanno ascoltato le parole della ragazza ma hanno deciso di non replicare perché, secondo loro, dal palco avrebbero avuto una risonanza superiore rispetto alla sua. Dopo averla invitata ad assistere all’evento, la contestatrice ha deciso comunque di abbandonare l’aula.

Con le luci soffuse della sala e accomodati i musicisti è iniziato il concerto. Edoardo Bennato è entrato sulle note di “Dotti medici e sapienti” sfoggiando orgogliosamente, come il resto del suo entourage, una maglietta dedicata ai “suoi” Campi Flegrei, celebrati in diverse canzoni. La performance del cantautore ha ripercorso il suo intero percorso artistico, dalle canzoni più impegnate, toccando anche il tema della guerra, a quelle apparentemente più leggere, dalle melodie più delicate alle tracce rock che hanno fatto battere le mani a tempo a tutto il pubblico. Professori, studenti e collaboratori dell’università si sono scatenati sulle note delle canzoni che hanno accompagnato tutte le generazioni dagli anni ‘70 ad oggi.

Bennato si è esibito per oltre un’ora e mezza cantando, suonando la chitarra, e a tratti cimentandosi nei suoi tanto iconici quanto spettacolari compagni: il tamburo a pedale e l’armonica a bocca. L’artista, attraverso le sue contagiose melodie e i testi delle sue canzoni intrisi di critica sociale e di messaggi di solidarietà, ha avvolto l’intera aula magna in un’atmosfera tanto di festa quanto di riflessione, salutando il pubblico sulle note del suo classico “Un giorno credi” tra gli scroscianti applausi.

L’evento non solo ha regalato una serata indimenticabile di musica, ma ha anche rafforzato il messaggio di pace e solidarietà, dimostrando come la cultura possa essere un potente veicolo di cambiamento e consapevolezza.

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