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Rodri, il Pallone d’Oro, Pep e la Serie A. Il commento di Emanuele Corazzi

Il commento del Direttore di Cronache di Spogliatoio, Emanuele Corazzi, riguardo ai principali temi del calcio attuale. Dal Pallone d’Oro alla Serie A.

Lunedì sera è stato consegnato il Pallone d’Oro a Rodri. Tu hai sempre pensato che fosse lui il giocatore che più meritasse questo premio: qual è stato l’aspetto che ha fatto vincere lui piuttosto che Vinicius?

“C’è un grande mistero rispetto a tutto quello che è successo. Forse un giorno sapremo perché Vinicius e il Real Madrid fossero così sicuri della vittoria. 
Io sono contento che abbia vinto Rodri perché per una volta nel calcio si sia dato un valore al peso specifico. Questo non vuole dire che Vinicius non lo abbia; il brasiliano mi piace moltissimo. Mi piace anche il suo essere un “villano”, un istigatore, avrà sicuramente il tempo per vincerlo.

Quest’estate all’Europeo sembrava di vedere un adulto, Rodri, in mezzo ai bambini. La Spagna é una squadra piena di grandi talenti, ma credo che senza Rodri non avrebbe giocato allo stesso modo: é un equilibratore. Lo spagnolo ha un  peso specifico in campo, lo stesso che aveva Busquets. Rodri lo ha vinto anche per lui”.

Hai più volte ribadito che il binomio direttore sportivo/ allenatore sia un binomio vincente. Al Manchester City é arrivato Hugo Viana, ex direttore dello Sporting Lisbona e, viste le voci sul possibile addio di Guardiola, é girata al voce di Amorin, attuale allenatore proprio del club portoghese come suo prossimo successore. Alla fine Amorin siederà sulla panchina dell’altra squadra di Manchester: lo United. Credi sia la scelta giusta per i Reds e per lo stesso Amorin?

“Parlare dello United ora è veramente complesso. Vorrei stare lì tre giorni, osservare, e poi dire la mia. Con l’arrivo di Ashworth e Wilcox in dirigenza  pensavo  le cose potessero cambiare. Sai a me piace conoscere le persone, é stato anche questo il motivo per cui ho chiesto di conoscere Furlani. Quando conosci le persone poi ti puoi fare un’idea. Quindi non ho un’idea della situazione del Manchester visto che sono tutte cose che apprendo leggendo. Posso dire che è il club che ha bruciato più talenti e allenatori negli ultimi anni.

Amorin invece, sapeva di non andare al City perché Guardiola secondo me rimane un altro anno. Altrimenti non sarebbe andato allo United. Ma, escludendo il City, i Reds rimangono una squadra troppo forte. Basta pensare all’attacco composto da Zirzkzee e Højlund. Oltre Casemiro e Rashford, non vedo gente da rilanciare, vedo gente forte. Ha fatto bene ad andare allo United”.

Rodri permette di collegarci anche ad un altro tema: le troppe partite giocate. Molti giocatori si sono espressi in questo senso, tu cosa ne pensi?

“I dati dicono che non è cambiato di tanto il numero delle partite rispetto al passato. 
In passato c’erano rose di 13 giocatori che dovevano giocare tutte le partite; ora le rose molto più lunghe. Io credo si giochi molto per un altro motivo; non per il dispendio dei giocatori, io credo si giochi troppo per il prodotto calcio. Per cambiare questa tendenza bisognerebbe che si ritrovassero tutti i “grandi” del calcio per decidere. Per prendere determinate decisioni ci vuole coraggio, mi sempre si stia andando avanti per inerzia invece”.

Il nuovo formato della Champions ti piace?

“Si mi piace. Mi piace perché è imprevedibile, ci sono molti meno calcoli, non si affronta più volte la stessa squadra e la classifica è molto più bella”.

Lo scorso weekend si è giocata Inter Juventus 4-4. Una partita spettacolare, una bella vetrina per tutto il calcio italiano. Partita però, che ha evidenziato un problema ricorrente in questo avvio di stagione per l’Inter: la fase difensiva. Cosa ne pensi a riguardo?

“Ho l’abitudine di confrontarmi con chi ha giocato a calcio. É illuminante ciò che mi ha detto ieri Federico Balzaretti prima della diretta, spesso ci confrontiamo. Io trovo molto interessante la chiave della continuità. La famosa BBC, la difesa anche dell’Inter lo scorso anno, si affidava agli stessi interpreti. Quest’anno l’Inter ha dei problemi difensivi in questo senso e, in questo modo, ne risente anche il portiere. L’Inter ha anche delle variabili psicologiche molto diverse dall’anno scorso. Non c’è lo stimolo della seconda stella: ogni squadra che vince ha un po’ la pancia piena e solo alla Juventus si martella sulla vittoria. La stagione dell’Inter è un incognita; e poi, farà il mondiale per club? Non lo sappiamo. Non so se riuscirà a raddrizzare questi aspetti perché sono problemi reali.

Il Napoli è più libero mentalmente. Non gioca le coppe, ha una percentuale di infortuni minore. Per me Conte è il miglior allenatore che esista, secondo solo ai grandi top come Guardiola e Klopp. Nell’impatto immediato è devastante, i primi due anni di Conte sono devastanti”.

La Juventus ha fatto un mercato che guarda ai prossimo 2/3 anni. A che punto è la squadra di Thiago Motta?

Parto da un presupposto: quelli bravi vanno aspettati. Chi ha lavorato con lui dice che Thiago é uno bravo. Lui non sta riuscendo ad avere continuità a causa dei molti infortuni. Pur avendo qualche problema di continuità, credo che la Juventus debba a pensare ad arrivare tra le prime quattro con grande serenità. Ha preso tanti giocatori giovani che fra 2/3 anni saranno nel pieno della loro maturità. È una squadra su cui si può costruire. Anche internamente credo non ci sia fretta di vincere”.