Un omaggio al genio letterario di Marcel Proust e un’occasione per gli spettatori di ascoltare e conoscere alcune delle sue pagine più belle e amate, partendo dal famoso incipit: “Per molto tempo mi sono coricato presto la sera..”: martedì 12 dicembre (ore 19) al Teatro di Villa Torlonia Sandro Lombardi, attore, drammaturgo, scrittore, cinque volte Premio Ubu come miglior attore dell’anno, leggerà brani tratti da Dalla parte di Swann, parte del primo volume di Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, considerato uno dei libri più importanti della letteratura contemporanea.
Il volume contenente “Dalla parte di Swann” fu pubblicato da Marcel Proust a sue spese nel novembre 1913 , ma lui non visse abbastanza da vedere pubblicata la sua intera opera, un romanzo fondato sulla memoria, sul passato, sulla nostra coscienza di esistere, come si evince dalla prima frase del primo volume dell’opera.
Dalla parte di Swann è una “storia nella storia” incentrata sul rapporto tra Charles, ricco ed elegante uomo di mondo, e i personaggi banali che frequentano il salotto di Madame Verdurin, luogo in cui Charles si inserisce per avvicinarsi alla bella Cortigiana Odette de Crecy, raffinata, amante della compagnia, dal passato controverso e miserevole, per la quale l’uomo nutre una ardente passione, sullo sfondo della Parigi mondana di fine Ottocento. Il volume, quindi, ci trasporta nella storia d’amore tormentato di Swann per Odette, destinata a trasformarsi in ossessione, malattia e rovina, fra gelosie e tradimenti.
L’amore di Swann per Odette, una donna idealmente angelica e perfetta che in realtà ha un passato da ex prostituta di Nizza, è lo spunto per Proust per fare una riflessione sull’astrattezza di una società in disfacimento e sull’amore pericoloso di un uomo per un donna che, in fondo, non gli si addice.
Considerato che il titolo originale dell’opera di Proust doveva essere “Le intermittenze del cuore”, in Un amore di Swann si possono ritrovare e identificarsi nelle sospensioni dell’animo e del corpo che scaturiscono dalla spietatezza dell’amore.
Grazia Caputo