Nella giornata del 1 febbraio 2023, presso l’Aula Magna della Sapienza, si è tenuto un evento che ha coinvolto studentesse e studenti delle scuole secondarie di Roma e del Lazio (classi quarte e quinte). L’iniziativa “Sapienza in città: comunità si incontrano tra teatro e caffè scienza“, parte integrante del progetto di Terza missione Sapienza in città, si è svolta dalle 8.30 alle 13.30, offrendo un connubio tra conoscenza scientifica e intrattenimento.
La mattinata, interamente dedicata alle Neuroscienze, con momenti ludici e istruttivi ha coinvolto ricercatori, attori-improvvisatori e studenti. Due formati hanno caratterizzato l’evento: il classico caffè scienza e quello più innovativo di teatro scienza.
Laura Maggi, organizzatrice dell’incontro, ha dato il via alle attività. I saluti istituzionali sono stati pronunciati da Fabio Lucidi, Prorettore alla Quarta missione e ai rapporti con la comunità studentesca della Sapienza, il quale ha sottolineato che “il modo migliore per prendere delle decisioni sia basarle sulla conoscenza scientifica“.
La giornata si è articolata in tre momenti significativi. Il format caffè scienza ha visto due scienziati confrontarsi sul tema dell’adolescenza in un’atmosfera abbastanza informale, permettendo agli studenti di interagire direttamente con gli ospiti. Successivamente, una tavola rotonda ha coinvolto diversi esperti nel dibattito sulla complessità delle neuroscienze, fornendo preziose informazioni sui percorsi formativi e di orientamento universitario. Dopo una breve pausa, la compagnia teatrale “I Bugiardini” ha regalato uno spettacolo unico e completamente improvvisato, basato sulle esperienze di una scienziata, Maria Egle De Stefano.
Caffè scienza “Adolescenza tra mente e cervello”
L’adolescenza, quel capitolo affascinante e tumultuoso della vita che tutti attraversiamo, rappresenta una fase di metamorfosi e sfide nel percorso di sviluppo individuale. In termini temporali, copre un arco di tempo che va dai 10 ai 25 anni circa. Questo periodo è contrassegnato da caratteristiche distintive che riflettono una riorganizzazione complessa delle funzioni cerebrali. Mentre, dal punto di vista neurologico, l’adolescenza è considerata la fase in cui si verificano cambiamenti strutturali e funzionali nelle reti neurali. Questi cambiamenti contribuiscono alla formazione di nuove connessioni tra aspetti cognitivi ed emotivi della mente, dando origine a una capacità di pensiero più avanzata. Questo processo da vita ad una nuova consapevolezza e un’immagine di sé.
L’adolescenza non è solamente un periodo di crescita fisica e “legata al corpo”, ma anche un percorso di crescita, che prevede un dialogo continuo corpo ed esperienza, la scoperta di nuovi legami e forme di intimità, un modo diverso di entrare in contatto con i propri pensieri ed emozioni, generando sentimenti unici legati all’identità personale. Un elemento chiave dell’adolescenza è il senso di autonomia. I giovani, emancipandosi progressivamente dalla sfera familiare, sperimentano una crescente centralità del gruppo dei pari. In questa fase iniziano a prendere decisioni indipendenti, esplorare aspirazioni personali e sviluppare una visione più articolata del futuro.
“Le dinamiche dell’adolescenza, analizzate attraverso il prisma della sociologia, psicologia e delle più recenti scoperte delle neuroscienze, rivelano un intricato susseguirsi di cambiamenti simili a quelli che caratterizzano i primi anni di vita” sottolinea Anna Maria Speranza (Prof.ssa Ordinaria di Psicopatologia dello Sviluppo presso il Dipartimento di Psicologia Dinamica, Clinica e Salute all’Università La Sapienza di Roma).
Riccardo Williams (Prof. Associato di Psicologia Dinamica presso il Dipartimento di Psicologia Dinamica, Clinica e Salute della Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza di Roma) affronta il significato dell’identità in questa fase così cruciale. Identità corporea, psicologica e sociale si intrecciano, creando un quadro complesso. Contrariamente a una vecchia concezione, l’adolescenza non è più vista come un periodo di smarrimento identitario, ma piuttosto come un’opportunità per esplorare e ridefinire chi si è.
Tavola rotonda “Il mondo variegato delle neuroscienze”
Durante questo secondo momento di riflessione, alcuni esperti del settore hanno condiviso preziose informazioni riguardo ai percorsi formativi e alle attività di ricerca nel campo delle neuroscienze. Intervengono Anna Maria Speranza, (Prof. Ordinario, Dip. di Fisiologia e Farmacologia “V. Erspamer”) Riccardo Williams (Direttore del CRIN) e Davide Ragozzino (Centro di Ricerca in Neurobiologia), Maria Egle De Stefano (Prof.ssa Associata, Dip. di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”; Presidente del Corso di LM in Neurobiologia), Francesca Cirulli (Dirigente di ricerca, ISS; Presidente ALBA network), Cristina Marchetti (Ricercatrice, CNR; Group leader, EBRI) e Ada Maria Tata (Prof.ssa Ordinaria, Dip. di Biologia e Biotecnologie ”Charles Darwin”; Responsabile regionale delle Olimpiadi delle Neuroscienze).
Gli studenti e le studentesse hanno avuto l’opportunità di porre domande ai relatori e alle relatrici, arricchendo la loro conoscenza sulle eccellenze scientifiche della Sapienza e soddisfacendo così le loro curiosità.
La seconda parte della giornata prosegue con il science show Quando un neurone non è…per sempre: uno spettacolo di improvvisazione teatrale a cura di quattro attori della compagnia teatrale dei Bugiardini.
Ma chi sono i Bugiardini? Questo progetto teatrale nasce a Roma nel 2008, da un gruppo di appassionati di teatro e con un particolare interesse verso l’improvvisazione teatrale. Tutto questo li ha portati a costruire negli anni un percorso che li vede impegnati in numerosi e diversi progetti.
Oltre all’ideazione, produzione e messa in scena di spettacoli ed eventi si occupano anche di formazione, ricerca e sperimentazione.
La chiave di questo spettacolo, infatti, è stata quella di unire il teatro e la scienza. Tutto questo è avvenuto con l’aiuto della prof.ssa Maria Egle De Stefano, neuroscienziata del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”. I suoi interessi scientifici sono principalmente incentrati sui meccanismi alla base delle alterazioni indotte nel sistema nervoso centrale e periferico dalla Distrofia Muscolare di Duchenne, con particolare attenzione agli aspetti correlati con il neurosviluppo e alle similitudini con patologie neuromuscolari di diversa eziologia.
Sulla base dei racconti della prof.ssa De Stefano, e con il supporto di sole quattro sedie, i quattro attori hanno cercato di mettere su uno spettacolo improvvisato, riuscendoci alla grande. Non a caso, infatti le improvvisazioni sono state incentrate sui neuroni e le loro sorti dopo un danneggiamento. Grazie alla loro simpatia e soprattutto alla loro professionalità, i Bugiardini hanno strappato immediatamente sorrisi al pubblico, mantenendo sempre alta l’attenzione dei giovani durante tutti gli sketch.
La giornata si è conclusa con un sentitissimo applauso per gli attori e la prof.ssa De Stefano, seguito da ringraziamenti e saluti.
Intervista a Maria Egle De Stefano, Prof.ssa Associata, Dip. di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”; Presidente del Corso di LM in Neurobiologia
Intervista a Cristiana Dimaio, membro compagnia teatrale Bugiardini
Intervista a Riccardo Williams, Direttore del CRIN
Intervista a Cinzia Belmonte, Presidente dell’Associazione Forma Scienza
L’articolo e le interviste sono a cura di Francesca Benassi e Giulia Celeste