Per il settimo anno consecutivo, la Sapienza si conferma il primo ateneo italiano e il 67° al mondo, nella classifica stilata da CWUR. Il raking, che elenca le prime 1000 università internazionali su oltre 18.000 scrutinate, misura la qualità dell’istruzione e della formazione degli studenti, nonché il prestigio dei membri della facoltà e la qualità della loro ricerca.
Molteplici gli indicatori presi in considerazione. Innanzitutto la qualità dell’istruzione, misurata sul numero di alunni che hanno vinto riconoscimenti internazionali, in relazione alle dimensione dell’università. L’occupazione post laurea, calcolata in base al numero di ex alunni che hanno ricoperto posizioni di CEO presso le migliori aziende mondiali. La qualità delle singole Facoltà, rintracciata, anche in questo caso, sui premi ricevuti. Tenuta in considerazione, naturalmente, la ricerca effettuata, misurata sia in base alla quantità sia rispetto alla qualità, esplicitata dal numero di articoli pubblicati su riviste di prestigio. Infine il numero di citazione sulla pubblicistica mondiale.
La classifica è stata curata da il Center for World University Rankings (CWUR) un’organizzazione di consulenza per governi e università finalizzata nel migliorare i risultati scolastici e di ricerca, con sede negli Emirati Arabiu Uniti. Dal 2012, la CWUR pubblica questa graduatoria accademica delle università globali, divenuta, in poco tempo, una delle più grande e importanti classifiche accademica.
Anche per quest’anno la classifica rivela che le prime dieci posizione sono tutte ricoperte da università anglosassoni: le americane Harvard, Stanford e il MIT si posizionano sul podio, seguite dalle inglesi Cambridge e Oxford. Per quanto riguarda l’Europa continentale il podio spetta a ETH di Zurigo (28) la Sorbona di Parigi (29) e University of Copenhagen (39). La Sapienza quindi si colloca tra le eccellenze globali. Ennesimo importante riconoscimento per il nostro ateneo dopo quello ricevuto lo scorso febbraio, quando il Qs world university rankings ha riconosciuto la facoltà di Scienze dell’Antichità prima al mondo.
Oreste Sacco