Lunedì 20 gennaio 2020 alle 15.20 presso l’Aula A dell’Edificio di Lettere si è tenuto il convegno internazionale “Scambi mediterranei: diplomatici e libri in età moderna” / “Circulations méditerranéennes: diplomates et livres à l’époque moderne”. L’evento è promosso nell’ambito wdel progetto franco-italiano MediterraPolis, in collaborazione con il Dottorato di Storia Antropologia Religioni e l’École française de Rome. L’incontro si proponeva l’obiettivo di indagare il tema della circolazione libraria tra i principali centri urbani dell’area mediterranea al seguito, e per il tramite, delle numerose missioni diplomatiche che costituiscono uno degli aspetti più significativi e non ancora del tutto esplorati della vita politica e intellettuale in età moderna.
Nei secoli XV-XVIII, i due termini su cui il convegno ha tenuto a sollecitare la riflessione, conobbero cambiamenti importanti: da un lato, l’avvento della stampa mutò profondamente la storia del libro, sia pure in forme meno drammatizzate di quanto non si ritenga, e la nascita delle grandi biblioteche ridefinì le coordinate, fisiche e intellettuali, dello spazio comunicativo urbano; dall’altro, la figura dell’ambasciatore cominciò a spogliarsi delle vesti tradizionali del letterato di ascendenza medievale e umanistica per intraprendere un percorso di sempre più rapida professionalizzazione. Incrociando diversi piani di ricerca – la storia del libro, manoscritto e a stampa, la storia delle biblioteche, dell’erudizione e dell’antiquaria, la storia intellettuale, la storia delle relazioni politiche e della diplomazia – e coniugando riflessioni generali e più puntuali approfondimenti su singoli case-studies, il convegno si propone di inquadrare il campo di tensioni dialettiche instauratesi tra diplomazia e libro. Quest’ultimo verrà indagato nel suo essere, di volta in volta, veicolo di un testo, oggetto concreto e talora prezioso da portare in dono, espressione simbolica di alterità (quando non vera e propria contrapposizione) culturale, ma anche compagno di viaggio e insostituibile strumento di lavoro per gli ambasciatori, le cui biblioteche, spesso itineranti al loro seguito, rivitalizzavano il contesto in cui erano dislocate ma ne risultavano altresì arricchite.
Iniziata con i saluti istituzionali di Gaetano Lettieri, Direttore del Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo, Brigitte Marin, Direttrice dell’EFR, Emmanuel Betta, Coordinatore del Dottorato in Storia Antropologia Religioni e Lidia Piccioni, Sapienza Università di Roma – LIA MediterraPolis, la conferenza è stata presieduta dal prof. Guglielmo Cavallo, ex docente di paleografia e storia della scrittura alla Sapienza. Nel suo breve ma conciso discorso, Cavallo ha espresso tutta la sua contentezza nel ricevere l’onore di presidente del convegno: per lui che ha insegnato in quell’Ateneo per quarantasei anni, questo convegno è una rappresentazione ideale di un quarantasettesimo anno di docenza. Evitando inutili vaniloqui, Cavallo cede la parola ai due organizzatori dell’evento: Daniele Bianconi ed Elena Valeri. A questi due si doveva aggiungere anche Emmanuelle Chapron dell’Università di Marsiglia, purtroppo assente.
Valeri mette nuovamente in chiaro gli obiettivi del convegno, il quale si propone di stimolare idee e riflessioni sulla circolazione culturale nell’Europa dell’età moderna, ponendo sotto i riflettori da una parte i libri e i manoscritti e dall’altra i diplomatici e i mercanti, veri protagonisti di questo fenomeno che intreccia oggetti e figure in costante movimento nell’Europa all’indomani del Medioevo. Dopo l’introduzione di Valeri e Bianconi riprende la parola Gaetano Lettieri, il quale espone il suo contributo che si concentra sulla figura dell’umanista Jacopo Sadoleto, figura ecclesiastica vissuta nel bel mezzo della Riforma Protestante, che si trovò ad operare tra le diocesi di Carpentras, Lione e Roma, dove non solo ebbe modo di scrivere numerosi trattati, esegesi e commentari, ma anche di entrare in contatto con una serie di interessanti figure di spicco della cultura dell’epoca quali Pietro Bembo, Lorenzo Machiavelli e Ludovico Ariosto. A seguire, interviene Daniele Argenio dell’École des hautes études en sciences sociales, il cui contributo approfondisce l’interessante figura di Gabriel de Luetz, diplomatico francese e ambasciatore a Costantinopoli, città nella quale venne in possesso di una ricca collezione di testi, testimonianza di un ennesimo intreccio tra uomini e testi. Gli ultimi due contributi sono stati discussi da Agostino Soldati (“Le manuscrit convoité par Peiresc. Le peregrinazioni del Salterio pentaglotto vaticano tra lo Wādī ’n-Naṭrūn e la Roma barberiniana, passando per Tripoli di Barberia e Malta) e da Rosa Maria Piccione dell’Università di Torino (“Diplomatici e libri greci a Venezia: la biblioteca di Guillaume Pellicier”).
In chiusura della conferenza, i relatori ricordano che il prossimo appuntamento è martedì 21 gennaio alle ore 9.30 presso l’École française de Rome.