Ieri, martedì 21 febbraio, nell’ambito di un incontro del ciclo “Semi di pace”, che si è tenuto presso il Dipartimento di Storia, cultura e religioni dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, sedute una accanto all’altra, una donna palestinese e una israeliana hanno raccontato la loro storia.
Il progetto “Semi di pace” nasce con l’intenzione di mostrare la complessità della situazione in Medio Oriente attraverso la viva testimonianza di opinion leader, intellettuali, studiosi, rappresentanti di comunità religiose, testimoni di pace, ed è promosso dalla rivista Confronti con il sostegno dell’8 per mille della Chiesa valdese.
All’evento, organizzato dalla dottoressa Angela Bernardo, hanno partecipato Umberto Longo, vicedirettore del Dipartimento di Storia cultura e religioni, Claudio Paravati, direttore della rivista Confronti, Luigi Sandri, giornalista vaticanista e responsabile Ansa a Tal Aviv, e delle rappresentanti delle organizzazioni “Sindyanna of Galilee” e “Bethlehem fair the trade artisans”.
Un conflitto dal “logico movente religioso”: un muro di 8 km, tanto fisico quanto mentale, separa due popoli, sommersi dal dolore e dal terrore, spinti ad odiarsi e a vedersi come nemici, seppur così simili, seminando terrore sulla cosiddetta Terra Santa.
Da tempo divise da quel muro e dai continui conflitti, le due testimoni, sedute allo stesso tavolo, hanno raccontato la propria storia, mostrando di essere simili e legate da un dolore che butta giù qualunque barriera.
Loro, come migliaia di famiglie ormai, fanno parte del Parents Circle – Families Forum, un’organizzazione pacifista composta esclusivamente da famiglie israeliane e palestinesi che hanno avuto in comune la sorte di vedere i propri familiari morire a causa del conflitto e che lottano per arrestare lo spargimento di sangue a favore della pace.
Rosa Martucci